«Ci assumiamo la piena responsabilità della serie di errori e infrazioni del protocollo», aveva detto domenica in un comunicato la PwC – società che per 83 anni ha gestito il conteggio dei voti e l’assegnazione degli Academy Awards – in riferimento alla più grande gaffe nella storia della cerimonia: l’ormai celebre busta sbagliata finita nelle mani di Warren Beatty e Faye Dunaway, che dovevano proclamare il vincitore della statuetta al miglior film.

E sono proprio le teste dei due dipendenti della Pwc incaricati di consegnare le buste coi nomi e i titoli dei vincitori – Brian Cullinan e Martha Ruiz – a cadere in seguito alla debacle. La presidente dell’Academy Cheryl Boone Isaacs aveva detto infatti che il motivo dell’errore è stata la distrazione di Cullinan che, nonostante gli fosse proibito per contratto di scrivere sui social durante la cerimonia, aveva postato su Twitter una foto (poi cancellata) di Emma Stone dietro le quinte con la statuetta appena vinta e consegnatale da Leonardo Di Caprio, appena prima della proclamazione del miglior film.

Così ieri Boone Isaacs ha comunicato all’Associated Press che Cullinan e Ruiz sono stati rimossi perennemente da qualsiasi incarico relativo agli Oscar, e che lo stesso rapporto dell’Academy con la PwC è sotto revisione. «È un peccato che gli ultimi 90 secondi abbiano rovinato uno show che è stato meraviglioso», ha aggiunto la presidente dell’Academy lodando anche Faye Dunaway, Beatty e il conduttore Jimmy Kimmel per aver saputo gestire al meglio la situazione. E il suo apprezzamento è andato anche al produttore di La La Land Jordan Horowitz: «In pochi minuti si è ritrovato a passare da vincitore a presentatore» – il primo ad accorgersi dell’errore e a richiamare sul palco i produttori e il regista del vero vincitore Moonlight.