Una lettera aperta i ministri dell’Interno, della Salute, del Lavoro, delle Politiche agricole e al presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera è stata inviata dalle associazioni che aderiscono alla campagna «Ero straniero« per sollecitare la regolarizzazione dei lavoratori stranieri. La regolarizzazione, è la denuncia, «è in una situazione di stallo, con pesanti conseguenze in termini di sicurezza sociale e sanitaria e di legalità per il nostro Paese».

Le associazioni chiedono l’intervento del governo per portare a termine quanto prima l’iter delle oltre 200 mila domande presentate e al parlamento di riprendere l’esame della proposta di legge popolare di riforma della normativa sull’immigrazione, fermo da più di un anno. Il ritardo enorme con cui sta procedendo l’esame delle domande di emersione, proseguono le associazioni, con poche migliaia di permessi di soggiorno rilasciati rispetto alle domande presentate, «si sta traducendo nell’impossibilità, di fatto, per decine di migliaia di persone di accedere pienamente ai servizi, alle prestazioni sociali, alle tutele e ai diritti previsti per chi lavora nel nostro Paese.

Un esempio tra tutti: nonostante la normativa preveda l’accesso al sistema sanitario nazionale anche per i cittadini stranieri in attesa di essere regolarizzati, nella realtà, in molti territori, tale possibilità viene negata. Accade infatti che senza il permesso di soggiorno non venga rilasciata la tessera sanitaria, ma senza quest’ultima è estremamente difficile rientrare nella campagna vaccinale anti-Covid in corso».