Mentre nei cantieri dei subappalti si continua a morire – ieri due lavoratori di una ditta in appalto di Rfi sono morti lungo i binari vicino a Milano – il governo tira dritto sul suo decreto Sblocca cantieri ribattezzato Sblocca porcate dalla Cgil.

SE OGGI L’ARGOMENTO NON SARÀ all’esame del consiglio dei ministri il motivo è scoraggiante per chi lo critica: «il decreto è già passato in consiglio dei ministri, non necessita di un ulteriore passaggio, il testo andrà direttamente in parlametno», spiegano da palazzo Chigi. E il ministro competente – si fa per dire – Danilo Toninelli lo conferma: «Lo Sblocca cantieri sta andando in pubblicazione in Gazzetta (ufficiale, ndr) l’intesa è stata trovata, la stiamo costruendo legislativamente per scrivere bene le norme», lasciando intendere che il testo è ancora da limare.

Mentre i sindacati continuano a protestare – per la Filca Cisl «l’aumento al 50 per cento della quota di subappalti pone un rischio serio di illegalità nel settore edile» – arrivano anche le critiche del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone: «Non mi sembra ci siano norme pericolosissime in questo decreto, ma ci sono cose che lasciano perplessi. Una valutazione vera, complessiva, andrà fatta quando conosceremo il testo definitivo – ha precisato il magistrato – ma tra gli aspetti oggettivamente preoccupanti c’è quello per cui tra i 40 e i 200mila euro gli appalti potranno essere assegnati attraverso procedure molto semplificate, soltanto con tre offerte. Una procedura che sarebbe oggettivamente pericolosa». Un altro aspetto preso in considerazione è quello dei subappalti: «Ci sarebbe un aumento significativo, fino al 50% – ha affermato Cantone – di per se’ non e’ preoccupante l’aumento dei subappalti se si fanno controlli, ma bisogna evitare che tramite questi si mascherino tangenti pagate alle organizzazioni locali». Complessivamente per Cantone l’effetto del decreto sullo sblocco dei cantieri sarà comunque limitato: «Il sistema degli appalti bloccati non riguarda quelli medio-piccoli ma quelli grandi, per i quali nessuno penserà mai di non fare una gara», ha commentato.

SE IL SETTORE DELL’EDILIZIA è in subbuglio non da meno è il settore pubblico. Ieri i sindacati confederali hanno deciso una manifestazione nazionale a Roma per l’8 giugno – una settimana dopo quella già indetta dai pensionati.

Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, preannunciando la manifestazione nazionale in piazza del Popolo.

I SINDACATI CHIEDONO a gran voce «un piano straordinario di assunzioni nelle pubbliche amministrazioni che non solo compensi le uscite per pensionamenti di Quota 100, ma rafforzi gli organici per garantire ai cittadini un’estensione del perimetro pubblico e non invece una sua riduzione alimentata da anni di tagli e blocco delle assunzioni». Allo stesso tempo, però, per Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa «è importante che il personale che è in servizio abbia la giusta riqualificazione e riconoscimento professionale e che le nuove generazioni che entrano con i nuovi concorsi abbiano inquadramenti adeguati ai cambiamenti intervenuti nella Pa»e chiedno «di aprire subito un confronto per il nuovo contratto nazionale, di adeguare le risorse della legge di bilancio e di sbloccare definitivamente il tetto ai fondi per il salario accessorio», così da liberare la leva della produttività.