Terzo valico sì, Terzo valico no? Alla fine sembra proprio di no, o almeno così pare dall’ultimo elenco di grandi opere inserite nel provvedimento Sblocca Italia, da cui è stato espunto il finanziamento di 2,1 miliardi di euro riferito alla linea ad alta velocità Genova-Rivalta Scrivia (vicino Tortona). Appunto, il Terzo valico dei Giovi. Da opera imprescindibile e strategica a progetto secondario da accantonare il passo è breve. Sono bastati 5 giorni, tanto è trascorso dalla presentazione del decreto da parte del presidente del consiglio Matteo Renzi. Certo, bisogna attendere l’ufficialità, il 29 agosto, quando l’elenco definitivo arriverà in consiglio dei ministri.
Questo è uno dei motivi per cui anche il movimento che lotta contro l’opera – ritenuta dannosa, impattante e troppo costosa – per ora non si sbilancia. Ma lo stupore nelle Valli che salgono sul crinale che divide Piemonte e Liguria è tanto. Il Terzo valico non viene cancellato, ma in questo momento non avrebbe più la copertura finanziaria stabilita. Se definitivo sarebbe un colpo non da poco per un’opera in ballo da oltre 20 anni, che – tra uno scandalo giudiziario e l’altro – ai ritardi ha fatto l’abitudine.
A Genova, dove l’interesse nei confronti della nuova linea è maggiore che in Piemonte, l’allarme è alto. L’assessore alle Infrastrutture Raffaella Paita prova a smorzare i toni. Sottolinea di essere stata rassicurata dal ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, che le ha confermato come l’elenco attendibile sia rimasto quello di cinque giorni prima. In realtà gli umori sono neri (sottovoce si parla di «beffa» e di «farsa»), perché Genova, oltre al Terzo Valico, perderebbe anche la Gronda autostradale, per cui era previsto un maxi-finanziamento di 3,2 miliardi. Un progetto, che consisterebbe in un potenziamento del nodo genovese, di cui si parla da decenni.
Non resta che aspettare il 29 agosto. «Lo Sblocca Italia sarà un provvedimento di legge impegnativo ma affascinante, finalizzato a rendere operativi gli interventi infrastrutturali troppo spesso fermi ma conterrà le misure sull’efficienza energetica, sulle reti digitali, sulle semplificazioni burocratiche» ha scritto, ieri, il premier Renzi ai parlamentari di maggioranza.
Terzo Valico e Gronda non sono le uniche opere bocciate dal nuovo elenco. Sono state tagliate anche l’Alta velocità Brescia-Padova (1,29 miliardi), il Nuovo tunnel del Brennero (1,57), l’autostrada Livorno-Civitavecchia (2) e la terza corsia della Venezia-Trieste (1,7). Promosse, invece, la contestata linea ad alta velocità Torino-Lione (2,9), le infrastrutture dell’Aeroporto Cristoforo Colombo di Genova (20), l’Alta Velocità Napoli-Bari (2,9), l’autostrada Orte-Mestre (10,4), la ferrovia Messina-Catania-Palermo (5,25), l’Autostrada Valdastico Nord (1,031), le infrastrutture dell’Aeroporto di Fiumicino (2,1), il Passante autostradale di Bologna (1,3) e l’autostrada regionale Cispadana (1,2). Oltre a interventi minori negli aeroporti di Milano Malpensa, Venezia e Firenze.