Il partito pirata italiano presenterà la lista #RomaPirata alle elezioni amministrative del 26 e 27 maggio. Nati da un gruppo di attivisti iscritti alla mailing list «no1984.org», ispirati dall’omonima organizzazione guidata in Svezia da Rickard Falkvinge e presente in 70 paesi, i pirati hanno scelto come candidato sindaco Josef Yemane Tewelde (Jojo), 32enne romano nato da genitori eritrei. Jojo, in realtà, è incandidabile perchè come gli italiani di seconda generazione non ha la cittadinanza del nostro paese. La sua richiesta di modificare la legge Bossi-Fini è stata raccolta dalla coalizione che sostiene la candidatura di Sandro Medici a sindaco di Roma con la lista «Repubblica romana»

È la prima volta che il simbolo della vela spiegata appare in una tornata elettorale italiana. Nella conferenza stampa che si è svolta ieri nella sede del comitato civico di Medici, i pirati hanno chiarito la loro posizione rispetto al Movimento 5 stelle. «Questo movimento ha rappresentato una rottura in un panorama politico asfittico – ha detto Alessandra, una delle attiviste – Loro hanno però un leader che svolge da megafono per il movimento, un board che possiede il marchio del movimento. La base inizia ad essere stanca del fatto che Grillo è l’unico ad avere diritto di parola. Noi siamo tutti leader e portavoce, nasciamo dalla rete. Appoggiando la candidatura di Medici vogliamo portare sul territorio la pratica del liquid feedback, una piattaforma di democrazia elettronica attraverso la quale tutti possono partecipare all’elaborazione delle proposte di legge, al controllo dell’attività amministrativa e incidere sulle attività degli eletti».
Alla presentazione di #RomaPirata ha partecipato anche il deputato del Land di Berlino Fabio Reinhard, attivista dei Piraten tedeschi che nel 2011 hanno superato la soglia del 5% alle elezioni, ottenendo 15 seggi su 141. Altre affermazioni si preannunciano in Austria, Croazia e Islanda. Tra le leggi approvate dai berlinesi mediante il liquid feedback c’è il diritto all’accesso a internet per i migranti rinchiusi nei Cie tedeschi, segno della loro opposizione alle politiche migratorie securitarie in Europa.
«Noi siamo un movimento di base – ha detto Reinhard– i 5 stelle fanno riferimento ad un leader unico. In Germania, i partiti devono avere uno statuto democratico che loro non hanno. Questo li renderebbe incostituzionali. Noi siamo a favore di una riforma delle leggi sull’immigrazione in senso democratico e inclusivo, sosteniamo il reddito di cittadinanza e non siamo contrari all’Euro. Chiediamo piuttosto una riforma radicale dell’Europa in senso sociale». «Al limite – ha aggiunto Jojo Yemane Tewelde – anche i clandestini potrebbero iscriversi al partito pirata. Non so se Grillo lo permetterebbe nell’M5S». A conferma della distanza tra i grillini e i pirati c’è chi ricorda il caso della 24enne fiorentina Viola Tesi che ha lanciato su change.it una petizione per convincere i 5 stelle a trovare un accordo con il Pd per il governo. Grillo l’ha aggredita dal suo blog, ricordando che gli attivisti dei pirati non possono mettere bocca sulle decisioni del movimento 5 stelle. Sul sito partito-pirata.it si può inoltre leggere una lettera aperta ai deputati grillini che li invita a partecipare al liquid feedback per decidere senza leader né riunioni segrete se sostenere un Governo o meno. «Cari amici, caro Beppe, vi ringraziamo per ciò che avete avviato in questo paese – scrivono – Ora, però, lasciateci decidere, lasciateci scegliere».
Per Sandro Medici, presidente del X municipio di Roma, la democrazia «liquida» è una risposta alla domanda di partecipazione. Anche i candidati alle primarie del centrosinistra di domenica la pretendono. «Ma le loro sono istanze vaghe – afferma – mentre i pirati ci propongono una rivoluzione che salta gli strati della burocrazia politica a favore di una consultazione permanente tra eletti e elettori. Diversamente dai meet-up di Grillo, il liquid feedback è una democrazia diretta che interviene nella vita delle istituzioni. Noi vogliamo portarla in Campidoglio».