Blu, nero, bianco, grigio in tutte le loro sfumature «fredde» sono i colori dominanti di Jazz Loft. È una graphic novel edita dalla Controtempo (pp. 48, euro 15) che sarà presentata il 16 gennaio al teatro comunale G. Verdi di Pordenone (ore 20,45), con il sestetto guidato da Massimo De Mattia e Bruno Cesselli e il quartetto d’Archi Accademia Arrigoni (ingresso 15 euro + libro e cd in omaggio). Scritto da Flavio Massarutto e disegnata da Massimiliano Gosparini, è un «noir» ambientato nel mondo del jazz newyorkese tra gli anni Settanta e la contemporaneità, ricco di suspence, colpi di scena e riferimenti politico-sonori (c’è spazio per un contrabbassista che evoca la figura carismatica di William Parker).

Una serie di elementi rendono Jazz Loft degno di attenzione: il formato-libro (brossura, 22×28, colore) che esalta le tavole livide e notturne di Gosparini, quarantunenne disegnatore udinese trai fondatori della rivista umoristica Auagnamagnagna! dove ha pubblicato tra il 2001 e il 2005; ha curato allestimenti e scenografie di vari spettacoli teatrali e sta lavorando alla graphic novel La ghiacciaia, scritta da Fabio Varnerin. Altro elemento è che Jazz Loft è stato concepito per avere una colonna sonora che l’accompagnasse. Al disegno e al testo sono, pertanto, strettamente intrecciate le musiche scritte dal flautista De Mattia e dal pianista Cesselli che hanno composto lavorando direttamente sullo story-board preparato da Gosparini. I brani sono stati registrati in sestetto nel celebrato studio Artesuono di Stefano Amerio (a Cavalicco, vicino Udine) insieme a Nicola Fazzini (sax alto e soprano), Luigi Vitale (vibrafono, marimba), Alessandro Turchet (contrabbasso) e Luca Colussi (batteria). Così le sei composizioni punteggiano e si integrano con lo svolgersi della storia e il cd che le raccoglie fa parte integrante del volume: Eric’s Mood, W.W. (Walking William), Mystery from the Past, Tea (Party) for Two, Jazz Loft e Truth and Death.

È necessario risalire al 1996 per trovare qualcosa di analogo nel jazz italiano. Allora la collaborazione eccellente fu tra le matite e il racconto di Francesco Tullio Altan e la tromba di Enrico Rava, che era protagonista della storia (lotta al narcotraffico con scambio di persone e perdita di memoria) e autore delle musiche. Rava ‘Noir’ venne pubblicato dall’etichetta francese Label Bleu, con un libretto allegato di 46 pagine in b/n e un cd con dieci composizioni registrate da Rava e gli Electric Five più l’ospite speciale Stefano di Battista.

Jazz Loft ha alcuni importanti riferimenti storici, su cui ha lavorato l’autore Flavio Massarutto. Intanto la figura del fotogiornalista William Eugene Smith che nel 1956 abbandonò una carriera ben avviata e la famiglia per andare a vivere in un caseggiato della Sixth Avenue, frequentato da artisti e jazzisti newyorkesi. Qui Smith piazzò registratori in ogni stanza e scattò – in otto anni – 40mila foto, documentando dall’interno quella particolare scena sonora; nel 2009 il materiale diventò pubblico in un ricco volume, dopo una certosina catalogazione, e nel 2010 vi fu un’imponente mostra alla New York Public Library for the Performing Arts. La scena dei Loft Jazz degli anni Settanta è, invece, lo sfondo della graphic novel di Massarutto e Gosparini, quella scena in cui nei luoghi gestiti da artisti come Sam Rivers, Ornette Coleman, Rashied Alì e Warren Smith trovarono spazio per esibirsi i «giovani leoni» del jazz: David Murray, Julius Hemphill, Henry Threadgill, Anthony Davis, Leo Smith e il già citato William Parker.

L’intreccio di Jazz Loft vede il giornalista musicale Eric che si trova ad indagare su un omicidio maturato nel mondo del jazz che ha visto condannare il sassofonista Lafayette Dixon, amato e conosciuto da un paio di generazioni di jazzisti afroamericani. Morto in carcere il musicista, Eric svolge una serie di ricerche che vedranno coinvolto anche un (fantomatico) candidato italoamericano alla presidenza Usa, sostenuto dagli ultraconservatori del Tea Party. Ma la storia è bene che ciascuno se la legga, ascoltando la musica e guardando le tavole.