Sarkozy ha fatto bene ad andare in tv a difendersi, accusando contemporaneamente la giustizia di essere “strumentalizzata”? Non è sicuro. Intanto, il 63% dei francesi, secondo un sondaggio pubblicato da Le Parisien, non crede l’ex presidente sia vittima di un accanimento giudiziario. Il capo d’accusa, poi, è inedito e molto grave: “corruzione attiva”, che se verrà confermata in seguito a un processo potrebbe privare l’imputato del diritto a presentarsi a un’elezione e quindi farebbe naufragare ogni velleità di ritrovare l’Eliseo nel 2017. L’intervista, realizzata da due giornalisti particolarmente servili e su Tf1, la tv di proprietà di Martin Bouygues, che Sarkozy chiama “fratello” ed è padrino di suo figlio, ha lasciato molto perplessi per la violenza del contrattacco.

I sostenitori dell’ex presidente hanno ieri ripetuto gli elementi di difesa scelti da Sarkozy. I suoi hanno continuato a diffondere veleno evocando l’esistenza di un “gabinetto nero” all’Eliseo attorno a François Hollande, destinato a spiare e fabbricare prove per mettere fuori gioco l’ex presidente. Sarkozy ha affermato di essersi sentito “umiliato” per lo stato di fermo, e ha attaccato una dei due giudici istruttori per essere di “sinistra” perché iscritta la Sindacato della Magistratura. Ma nella direzione collegiale dell’Ump le reazioni sono molto più moderate. Alain Juppé, che resta il preferito dai francesi (ma non dei militanti Ump) per essere candidato alla presidenza nel 2017, ha denunciato il fermo-spettacolo, ma ha messo in guardia contro le affermazioni di “discredito della giustizia”.

Hollande e il primo ministro Manuel Valls, direttamente messi in causa, si sono limitati a ricordare l’indipendenza della giustizia e il rispetto della presunzione di innocenza. Per Bruno Le Roux, capogruppo Ps all’Assemblea, “Sarkozy non è vittima di accanimento giudiziario, è un imputato che deve rispondere a capi d’accusa estremamente gravi”. Molte proteste nella magistratura contro l’attacco ai giudici, che sono continuate ieri da parte della destra: per l’ex ministro Claude Guéant, bisognerebbe proibire i sindacati nella magistratura, mentre alcuni ricordano che Sarkozy voleva abolire il giudice istruttore.

L’incriminazione puo’ accelerare il ritorno di Sarkozy nel campo politico? “Il fatto di pormi questa domanda significa che la questione si pone” ha risposto Sarkozy su Tf1. Per Guillaume Peltier, dell’ala destra dell’Ump, “il capo è di ritorno”. L’ex ministra Roselyne Bachelot ironizza: “i giudici hanno resuscitato Sarkozy”. Ma un ritorno sarà difficile. Molte inchieste sono in corso su Sarkozy, sul finanziamento delle sue campagne, su favori concessi ad amici: la “corruzione” di cui è accusato Sarkozy per aver cercato di sapere particolari sulle inchieste in corso che lo riguardavano (promettendo in cambio un super posto a un alto magistrato, anch’egli incriminato), utilizzando come intermediario il suo avvocato (ora in stato d’accusa) è stata rivelata nel corso di intercettazioni nell’inchiesta su un eventuale finanziamento occulto da parte di Gheddafi. Sarkozy ha ottenuto un non luogo per abuso di debolezza nei confronti della miliardaria Bettancourt, ma nelle sue agende, sequestrate dai magistrati, ci sarebbero elementi per l’affaire Tapie, che ha ottenuto un rimborso record dallo stato. Poi c’è l’affare Bygmalion, un giro di milioni di finanziamento illegale per la campagna del 2012. E’ difficile che la destra nel 2017 punti su un cavallo che puo’ essere colpito dai giudici in piena corsa su molti fronti.