La giunta regionale della Sardegna guidata da Francesco Pigliaru ha azzerato il Piano paesaggistico varato dal precedente governatore, Ugo Cappellacci (Pdl).

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Nella riunione di ieri mattina, la giunta ha deciso, su proposta dell’assessore all’urbanistica, Cristiano Erriu, di revocare la delibera di adozione con la quale, nell’ottobre del 2013, la coalizione di centrodestra aveva, di fatto, abrogato il piano di tutela del paesaggio approvato nel 2006 dalla giunta di Renato Soru.

La delibera a suo tempo approvata dall’esecutivo Cappellacci cambiava tutto rispetto alla legge Soru. Le coste della Sardegna, che quella legge tutelava come un bene paesaggistico inalienabile, diventavano, soltanto, un «sistema ambientale ad alta intensità di tutela». Che cosa esattamente significasse questa formula, lo chiariva un passaggio della bozza preparatoria, ora abrogata, della legge poi approvata dalla giunta Cappellaci: «È necessario mediare tra la tutela delle risorse primarie del territorio e dell’ambiente e le esigenze socio-economiche della comunità, all’interno delle strategie di sviluppo territoriale e di sostenibilità ambientale». Tutela sì, quindi, ma se questa blocca le «strategie di sviluppo territoriale» va eliminata o drasticamente ridotta. E siccome non è mai stato un mistero per nessuno che per la stragrande maggioranza dei comuni costieri le «strategie di sviluppo» coincidono con la lottizzazione del territorio per costruire alberghi e villaggi turistici, era chiaro dove andasse a parare il contro piano di Cappellacci. Tanto più che le norme volute dal centrodestra recepivano al loro interno sia il Piano casa approvato dall’ultimo dei governi Berlusconi e per ben tre volte prorogato nell’isola da Cappellacci, sia una legge regionale che dava il via libera alla costruzione di venti campi da golf.

Non è quindi un caso che ieri la giunta Pigliaru abbia proposto anche nuove norme urbanistiche destinate a intervenire sugli effetti perversi dell’ultimo Piano casa di Cappellacci, in scadenza a fine novembre. Una serie di misure – ha chiarito ieri in conferenza stampa Erriu – che dentro il quadro di tutela disegnato da Soru, che ora torna in vigore nella sua interezza, regoleranno l’attività edilizia attraverso incentivi al recupero del patrimonio esistente e alla realizzazione di progetti compatibili con la tutela del paesaggio e con la salvaguardia delle coste.