Altre due settimane di zona rossa decretate venerdì scorso dal ministro Speranza. Con le due precedenti fanno un mese di lockdown. In Sardegna la situazione è diventata davvero molto pesante. La gestione della pandemia da parte della giunta sardo-leghista guidata da Christian Solinas si sta rilevando la peggiore in Italia. L’isola è infatti l’unica ad essere rimasta in rosso.

E non è soltanto questione di focolai che scoppiano nei piccoli paesi uno dopo l’altro o di contagio galoppante ben oltre tutti i parametri di sicurezza. Ci sono anche i ritardi nella campagna di vaccinazione, con una quota notevole di ultra ottantenni che ancora non hanno ricevuto neppure la prima dose e un numero molto elevato di pazienti fragili che si trovano nella stessa condizione.

Tanto è pesante la situazione che la Cisl Sardegna scende in campo oltre i compiti istituzionali stretti e chiede il commissariamento della sanità sarda. «Chiediamo che il generale Figliuolo prenda personalmente le redini della campagna vaccinale in Sardegna. Dispiace dirlo, ma nonostante le ripetute promesse e le buone intenzioni, l’isola da sola non riesce a darsi una strategia razionale caratterizzata da efficacia, efficienza e velocità nella campagna contro il Covid 19». Lo dice Alberto Farina, segretario generale della federazione pensionati della Cisl.

Che aggiunge: «Il generale Figliuolo, che ha il potere commissariale in Italia, lo eserciti direttamente in Sardegna. I vertici sanitari coordinati dall’assessore Nieddu hanno trasformato in un’inestricabile matassa perfino la vaccinazione dei fragili, una categoria di anziani (e anche giovani) finita in un limbo extravaccinale che comprende tantissimi pazienti che, essendo assistiti da specialisti privati o convenzionati, non figurano nei registri ospedalieri e quindi sono sconosciuti al sistema sanitario sardo. Ma nel limbo ci sono anche pazienti allettati bisognosi di vaccinazioni a domicilio e persone che, presentatesi negli hub per le vaccinazioni, sono state dichiarate non idonee al tipo di vaccino disponibile».

Anche il Pd attacca: «La conferma della zona rossa in Sardegna è figlia diretta della disastrosa gestione della pandemia da parte della giunta regionale». Così i deputati sardi del Pd Andrea Frailis, Gavino Manca e Romina Mura commentano la nuova ordinanza che lascia invariate le restrizioni. «Siamo il territorio italiano con l’Rt più alto – spiegano – a conferma che nell’isola fin dall’inizio della pandemia sono stati dati degli indirizzi inadeguati. Negli ultimi mesi sono fallite tutte le strategie che avrebbero dovuto metterci in sicurezza. La sanità sta collassando mentre la maggioranza di centrodestra sembra impegnata solo nella moltiplicazione delle poltrone. Serve un’inversione drastica, non solo per difendere la salute ma anche per non condannare l’economia isolana al disastro».