Razzisti piccoli piccoli. Lavorano di cesello, si incattiviscono sugli emendamenti, provocano. C’è sempre una deprimente particina anche per loro nell’Europa ossessionata dalla criminale politica del controllo. C’è chi mette il filo spinato e chiude le frontiere, chi come Matteo Salvini rispolvera un classico di ogni inizio anno scolastico chiacchierando in tv – “se in classe ci sono pochi bambini italiani non c’è confronto ma solo casino” – e poi c’è anche chi vorrebbe blindare gli alberghi della Lombardia con provvedimenti ridicoli (che infatti ieri sera sono passati in consiglio regionale con alcune sostanziali correzioni). Sono leghisti, perdono tempo nel palazzo della Regione di Roberto Maroni, a pochi passi dalla stazione dove da mesi vengono soccorse migliaia di persone che fuggono da fame e guerre. Ce l’hanno con loro e sono in preda all’ansia di farlo sapere.

Ieri si sono ritagliati un quarto d’ora di celebrità con una proposta contenuta in un emendamento alla nuova legge regionale sul turismo. La firmano il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo, il suo sottoposto Fabio Rolfi e il consigliere Pietro Foroni. Cosa vorrebbero fare? Multare con una sanzione da 5 a 10 mila euro quegli albergatori che daranno ospitalità a stranieri senza permesso di soggiorno, profughi e “migranti economici” compresi. E se non dovesse bastare, sarebbero disposti anche a sospendergli l’attività da sei mesi a un anno. La proposta, oltre a fare a pugni col buon senso, con gli alleati del Ncd e con la realtà – qualora gli albergatori si prestassero ad ospitare profughi lo farebbero su indicazione e con il permesso del ministero dell’Interno – se non altro ha il merito di qualificare la classe politica che dirige goffamente la Regione Lombardia.

“Tutte le strutture ricettive alberghiere e non alberghiere – si leggeva sull’emendamento ritoccato all’ultimo minuto – non possono ospitare, anche in via emergenziale, soggetti entrati illegalmente nel territorio italiano che non siano stati definitivamente regolarizzati ai sensi della normativa vigente”. Le sanzioni avrebbero dovuto scoraggiare gli albergatori. “Si propone di evitare – era l’obiettivo dichiarato – che le strutture dedicate al turismo e alla ricettività lombarda, che si vogliono qualificare a valorizzare, possano essere utilizzate come alloggi o rifugi temporanei per soggetti entrati illegalmente nei confini dello Stato (siano essi profughi o migranti economici)”.

Il provvedimento sanzionatorio, il solito pasticcio in salsa padana che poi si limiterà a minacciare “mancate corresponsioni” di contributi in caso di lavori di ristrutturazione, è stato rivendicato anche dal governatore, ma senza troppa convinzione. “Se il governo li mette negli alberghi nostri, a spese dei lombardi, io ho il dovere di reagire come governatore”, ha farfugliato Maroni. Per lui “quello che decide il Consiglio regionale è sovrano”. Poi, in conclusione, una sottigliezza da vero statista: “Io sono favorevole a tutte le iniziative che evidenziano la nostra opposizione a questa gestione”. Comprese le iniziative strampalate come questa, che comunque non sembrano scaldare più di tanto le opposizioni. Per Alessandro Alfieri, segretario regionale del Pd, si tratta del solito spot leghista contro i migranti. “La Lega finisce per penalizzare gli imprenditori lombardi – ha detto – per mero furore ideologico. Dobbiamo fare una legge per il turismo lombardo, per aiutare anche gli albergatori a fare bene il loro lavoro, non per punirli. La gestione dei profughi non c’entra nulla con questo provvedimento, teniamo separati i due argomenti e la Regione faccia bene quello che altre Regioni già fanno: aiuti i comuni a gestire queste persone in modo umano e razionale”.

Gli albergatori come la pensano? Il ricatto meschino certo non farà piacere. La Regione Lombardia alla fine ha deciso di “vendicarsi” con gli albergatori che ospitano i migranti negando loro eventuali fondi regionali previsti in caso di ristrutturazioni edilizie. Se ne faranno una ragione. Il fatto è che gli albergatori che in questo momento ospitano i profughi hanno già stipulato contratti con le prefetture. E’ il governo che paga, per cui non sarà un emendamento leghista a gettarli sul lastrico.