Ventiquattro canzoni in gara – per fortuna l’organizzazione ha avuto un sussulto di compassione e ce le proporrà «diluite» in due serate – un presentatore e direttore artistico (Amadeus), due ospiti fissi (Fiorello, Tiziano Ferro), le dieci co-conduttrici che lo affiancheranno (Rula Jebreal, Diletta Leotta, Laura Chimenti, Emma D’Aquino, Sabrina Salerno, Georgina Rodriguez, Alketa Vejsiu, Antonella Clerici, Francesca Sofia Novello, Mara Venier), un certo numero di ospiti più o meno noti e celebrazioni di icone dell’Ariston (stasera Albano & Romina con inedito e domani i Ricchi e Poveri al gran completo).

SANREMO 70 (4-8 febbraio) parte stasera (Rai 1, ore 20.40) con il suo bel carico di polemiche – i ripetuti scivoloni di Amadeus su presentatrici «bellissime» o «un passo indietro», i pretestuosi j’accuse contro Junior Cally e buon ultimo – ieri in conferenza stampa – il malcontento della Fimi che non ha gradito l’operazione «Tra palco e la città – ovvero il festival «spalmato» su vari palcoscenici della cittadina ligure – griffata da numerosi sponsor: «Trovarsi su un palco con uno sponsor in evidenza senza alcun preavviso – scrive in un comunicato il presidente di Fimi, Enzo Mazza – ma solo per beneficio dei conti Rai non è una scelta che condividiamo. Avevamo trovato un accordo con Rai sugli artisti in gara e ora ci troviamo di fronte ad una scelta obbligata per gli ospiti. Non è un modo di procedere che condividiamo». Per Antonio Marano, presidente di Rai pubblicità, è una «polemica sterile. Il palco è brandizzato non nella logica dell’artista, ma dell’evento. Come molte altre grandi manifestazioni». Ad anticipare la prima serata del festival dei fiori, la consueta conferenza stampa dove la Rai ha mandato in avanscoperta Fiorello che si è presentato – parole sue – come «una specie di badante 2.0» di Amadeus. «Io non sono un vero e proprio ospite, Amadeus mi ha scelto per il mio aspetto fisico – ha aggiunto – io tra tre mesi compio 60 e lui mi ha detto: stai benissimo, ti voglio al mio fianco, né avanti né dietro».

SIPARIETTI a parte è chiaro che la presenza fissa dello show man siciliano sia stata sin dall’inizio una «conditio sine qua non», una sorta di parafulmini del presentatore nell’eventualità (puntualmente verificatasi) di polemiche. E sulle burrasche pre-festival abbozza una difesa il conduttore: «Quando mi hanno dato questo compito – spiega – ho sempre detto che Sanremo è di tutti. L’importante è non mancare di rispetto a nessuno». E sui mugugni circa il cast, aggiunge: «Alcuni nomi appartengono a polemiche presenti o passate: Achille Lauro, Morgan, Junior Cally, ma non li ho scelti pensando a una provocazione, ma alla qualità dei loro brani». Ritorna anche sul brutto scivolone: «So bene che quello della violenza e del femminicidio è un tema fondamentale. E allora quale miglior vetrina del festival per raccontare la storia di diverse donne? Volevo qualcosa che non fosse stato fatto prima in 69 anni. Se prendi decisioni che vanno fuori dalla normalità, è ovvio che questo può dividere».

ACQUA SUL FUOCO è il leit motif dell’azienda, anche nelle parole del neo direttore di Rai 1, Stefano Coletta subentrato in corsa a Teresa De Santis che ha coordinato l’edizione 2020 fino al cambio della guardia: «In ogni festival accade una strumentalizzazione politica, ma essendo io un uomo tecnico e di prodotto, lascerei queste cinque giornate alla musica e ai testi perché la strumentalizzazione è dietro la porta». Festival al via in una Sanremo più blindata del solito: barriere antisfondamento, obbligo di passi speciali per poter accedere in alcuni punti, metal detector per il controllo di borse e zaini e polizia ovunque. Infine, il solito corollario di previsioni – e scommesse – sui vincitori che vedono Anastasio giocato a quota 3.25, seguito da Gabbani e Urso. Avanza anche il rapper «dello scandalo» Junior Cally: da quota 51,00 a 15,00.