«Qualcuno mi ha detto che voglio fare il ’dittatore artistico’, e io l’ho preso molto sul serio. C’è più responsabilità, sì, ma anche più potere, che non guasta». Così il proclama di intenti di Claudio Baglioni alla conferenza stampa di presentazione della 68esima edizione del festival di Sanremo (6-10 febbraio), il suo primo da direttore artistico dopo i tre anni «nazional popolari» sbaracca Auditel con Carlo Conti. Al suo fianco i «neo» conduttori Michelle Hunziker, vaporosa e un tantinello euforica (sarà per il cachet elargito da viale Mazzini?) alla seconda volta, la prima nel 2007 all’Ariston, e Pierfrancesco Favino, per lui invece è un vero e proprio battesimo: «Il fatto di essere sul palco mi tranquilizza molto relativamente – e minaccia – io non mi voglio limitare…».

DI «Anniversari» e «rivoluzione» parla il «re» dei cuori infranti per almeno sei generazioni di ragazzi/e dai ’70 ad oggi. Cita i 50 anni di carriera (la sua) e fa un ardito paragone con il ’68: «È la 68esima edizione, e il 1968 vuol dire anche flower power, quando tutto il mondo pensò che il futuro fosse roseo. Ecco, noi dobbiamo fare sogni, stupire». Chapeau per il coraggio, ma rivoluzione e Sanremo – ci perdoni l’obiezione il direttore artistico – storicamente non vanno propriamente d’accordo. L’impressione, soppesando il cast, è quello di una mediazione fra il glamour un po’trash delle ultime edizioni «contiane» e qualche timida apertura alla canzone d’autore (Avitabile e Servillo, Diodato e Roy Paci), modernariato (la sfida fra ex Pooh è un colpo di genio…) e ritorni dal passato remoto (Ron, Decibel, Barbarossa). Almeno ci sono stati risparmiati i ragazzini dei talent, «gli amicidimaria», e la De Filippi non l’ha presa niente bene: «Sanremo fa un errore, perché sono una realtà».

Come saranno le cinque giornate? Una mescolanza di «arte e pop», come annuncia il direttore di Rai1 Angelo Teoldi, con brani dalla durata più lunga, 4 minuti, e nessuna eliminazione «ghigliottina». Saranno presentate tutte e venti la prima serata, mentre nelle due successive si alterneranno con le otto nuove proposte già selezionate a dicembre in Sarà Sanremo. Confermati pre e dopo festival, come i tre ospiti: Sting, Laura Pausini e Liam Gallagher