L’atto primo dell’era sanremese griffata Carlo Conti si consuma nella Sala A di viale Mazzini dove viene presentato il regolamento del 65esimo festival della canzone italiana che quest’anno si svolgerà dal 10 al 14 febbraio 2015. Si cancella il doppio pezzo previsto nei due anni di conduzione Fazio, e si celebra il ritorno del brano unico, della giuria demoscopica, della gara tra i big con 4 eliminazioni. Insomma tutto quanto fa gara thrilling – almeno nelle intenzioni. E poi, giusto per dare un tocco di novità – il televoto di Sanremo 2.0 viaggia anche via app/web.

Si ritorna – hanno spiegato il conduttore fiorentino insieme al direttore di Rai1 Giancarlo Leone alla formula con 16 artisti, 12 arrivano in finale – quattro verranno eliminati e 8 nuove proposte, sei scelti dalla Commissione musicale e due in arrivo da Area Sanremo, che si affronteranno in scontri diretti. Nomi non se ne fanno, ma saranno in molti a farsi sotto per una vetrina che se ha perso ogni appeal sul mercato – i dischi fanno fatica a venderli persino i cosiddetti big – funziona ancora bene per alzare i cachet dei concerti.

Ritorno anche della presenza femminile o a una tripla conduzione – negli scorsi giorni si sono fatti i nomi di Lorella Cuccarini e Laura Pausini – anche se Conti si trincera dietro un: «Al momento non confermo e non smentisco nulla». Per le candidature dei pezzi di big c’è tempo fino al 12 dicembre, il 14 sarà noto il cast definitivo.

Conti e il direttore di Rai 1 promettono un Sanremo pensato prima sulla parte musicale e poi dal punto di vista televisivo, ma in pochi gli credono… Di sicuro in tempi di spending review le cinghie della borsa si stringono. Spiega Leone: «il Festival 2015 costerà 1,5 milioni di euro in meno rispetto a quello dell’anno scorso», per effetto dell’entrata in vigore della nuova convenzione stipulata dalla Rai con il Comune di Sanremo che passa da 7 a 5,5 milioni. A febbraio la spesa complessiva fu di 18 milioni.

Quattro giornate di gara e una di «pausa», il giovedì, stavolta incentrato sulle cover: «Le interpreteranno tutti gli artisti in gara, potranno essere anche straniere purché tradotte in italiano», aggiunge Conti. Qualche novità arriva dal voto: per le prime tre serate sarà espresso al 50% dalla giuria della Sala Stampa e dal 50% dal televoto, e poi come già detto anche via web. Un sistema che il Codacons giudica, però, «a rischio caos». Nelle ultime due serate le votazioni avverranno con sistema misto: per il 40% peserà il voto del pubblico, per il 30% quello di una giuria di esperti e per il restante 30% quello di una giuria demoscopica, composta da 300 persone scelte a ridosso del Festival tra i consumatori abituali di musica.