La senatrice e candidata alle primarie democratiche Elizabeth Warren ha reso pubblico il suo piano per la sanità, il cosiddetto “Medicare for All”, e ha spiegato come intende dare assistenza sanitaria a milioni di americani senza aumentare le tasse alla classe media. È l’uovo di Colombo: basta aumentare la tassa sul patrimonio degli ultra-ricchi; Warren aveva promesso durante l’ultimo dibattito che non avrebbe mai firmato un disegno di legge che aumentasse i costi dell’assistenza sanitaria per la classe media, e secondo il piano pubblicato venerdì mattina, la soluzione starebbe nell’aumentare quella che è la tassa sul patrimonio per le persone con oltre un miliardo di dollari portandola dal 3% al 6%. Il piano prevede anche che i datori di lavoro paghino al governo tasse più elevate che, sostiene la senatrice, andrebbero a sostituire ciò che attualmente pagano per le assicurazioni sanitarie private.

Da settimane Warren sta erodendo da sinistra il consenso di Biden, appare in salita libera nei sondaggi in modo trasversale, e in molti la vedono come il possibile sfidante di Trump, in grado di batterlo.

A mettere in difficoltà The Donald sembrano essere davvero solo le donne della sua generazione, come ha fatto Hillary Clinton e come fa quotidianamente Nancy Pelosi. Al di là della divisione politica, è come se avendo conosciuto e combattuto la mentalità di Trump, e di tutti quelli come lui, per tutta la loro vita, queste donne sappiano cosa e come fare per combatterlo. Che si tratti della moderata Pelosi, dell’establishment di Clinton o della ben più sinistrorsa Warren, per loro Trump incarna ciò che hanno iniziato a combattere 50 fa, che conoscono, disprezzano e che non le intimidisce.

La candidatura di Warren potrebbe essere la conclusione ideale di questo accerchiamento generazionale e di genere che potrebbe mettere nell’angolo il tycoon.