In Italia la spesa sanitaria pubblica è passata da circa 75 miliardi nel 2001 a 111 mld nel 2014, andamento frutto di una crescita media annua del 5,5% nel periodo 2001-2008 e di una sostanziale stabilità nel 2009-2014. I ricoveri ospedalieri hanno seguito un andamento opposto: in un primo periodo, quello tra il 2001 e il 2008, il loro numero è diminuito a un tasso medio annuo prossimo all’1%. Negli anni successivi (2009-2014), quelli dell’austerità, il calo è stato superiore: circa il 4%.

Nel rapporto annuale 2016 dell’Istat i tagli hanno inciso di più sulla spesa ospedaliera. Cresciuta dal 2001 al 2008 a un ritmo superiore rispetto a quello della spesa sanitaria pubblica totale (+5,7%), nel quinquennio successivo è diminuita di quasi l’1% l’anno, provocando una diminuzione dei ricoveri che ormai si conferma stabile. È una conferma della difficoltà che incontra il sistema sanitario nazionale a fronteggiare i problemi provocati dal vincoli di finanza pubblica inseriti nell’articolo 81 della Costituzione dal governo Monti nel 2012.

Il calo è dovuto alla componente dei ricoveri per malati acuti (-29%), di gran lunga la principale (91% dei ricoveri complessivi nel 2014). Quelli per lungodegenza, rappresentano l’1,2%, sono aumentati tra il 2001 e il 2014 del 39%. I ricoveri per riabilitazione (3,7% del totale) del 16,3%.

I pazienti con più di 80 anni aumentano nei Pronto soccorso italiani al ritmo di circa 100 mila persone in più ogni anno. È la stima fatta dalla Simeu, Società italiana della medicina di emergenza-urgenza in una ricerca condotta su un campione di 132 pronto soccorso. I pazienti over 80 erano l’8% del totale nel 2005, il 10% nel 2010 e il 12 % nel 2015. Simeu ritiene che rispetto ai 20 milioni di accessi totali nei pronto soccorso italiani, l’incremento annuale, dal 2005 al 2015, si attesti intorno ai 100 mila pazienti anziani ogni anno, e che in dieci anni sia stato circa del 60%. Con un aumento di ricoveri pari al 50%. Questa tipologia di piaziente richiede cure plurispecialistiche che non si esauriscono nel pronto soccorso.

«Veniamo da 10 anni di blocco turnover e contratti – ha detto ieri il ministro della Sanità Lorenzin al congresso Fnomceo di Rimini – e dobbiamo riportare ordine nel settore». La sua proposta è di finanziare un fondo da 2-300 milioni di euro per il personale sanitario: «Bisogna evitare la proletarizzazione della professione medica».