Con L’orizzonte del possibile (CinemaSud, pagg. 157, euro 12,00) il regista Sandro Dionisio ci propone non solo un prontuario di visione cinematografica, ma un manuale di scrittura per immagini. Il sottotitolo del volume edito ad Avellino nella collana dei «Quaderni di CinemaSud» diretta da Paolo Speranza, curato da Salvatore Iorio con una prefazione di Titta Fiore, è «Scrivere/Vivere per immagini » e contiene «Consigli e tecniche essenziali per fare cinema».

Ma non è un manuale come altri. Del resto il suo autore Sandro Dionisio è un intellettuale napoletano eclettico e creativo. Musicista, drammaturgo, sceneggiatore e regista per il cinema ed il teatro, nonché docente di cinema presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, ha adottato una formula a metà strada tra l’autobiografia del cineasta e il manuale di «sopravvivenza cinematografica».

«Un libro che racconta e indica come dipanare dal groviglio incandescente del reale il filo rosso delle storie possibili – spiega Dionisio che per il cinema ha diretto «La Volpe a tre zampe», «Un consiglio a Dio», «Voce ‘e Sirena» e il documentario «Costellazione Bertolucci» – riconoscerle e strutturarle in modo compiuto». E «L’orizzonte del possibile» analizza i meccanismi della narrazione attraverso il filtro del binomio motion/emotion: un manuale che si legge come un’autobiografia, una lettura consigliata a studiosi e neofiti, istruzioni per l’uso per giovani cineasti, ma anche un libro sull’arte di scrivere e far vivere storie.

E il volume è strutturato in quattro corposi capitoli aperti come un film da una «Coda iniziale»(memorie di uno spettatore clandestino di seconde visioni) e chiusi da una «Coda finale». Quindi i «Fondamentali» (i modi di scrittura, il dinamismo delle azioni e della scrittura per immagini, il soggetto, la scaletta, i personaggi), «Struttura e forma» (il climax, il trattamento, il sottotesto, il ritmo, la strutturazione del racconto per immagini, il finale chiuso o aperto, la trama e l’anti-trama, la sceneggiatura all’italiana e all’americana), Lo sguardo dei maestri: studio dello stile e delle tecniche dei grandi registi italiani (La grande tradizione del cinema autoriale italiano: Rossellini, De Sica, Visconti, Fellini, Pasolini), La realizzazione cinematografica: il set come precipitato di sapienze (lo spoglio della sceneggiatura, i sopralluoghi e l’individuazione dei set, lo storyboard, il piano di lavorazione, le riprese, la scelta dell’inquadratura).

Il volume si chiude con un’Appendice che raccoglie gli scritti «accademici» di Dionisio, vale a dire le sue prolusioni ad introduzione del lavoro di tesi di laurea di alcuni suoi allievi dal 2014 al 2019. Gli argomenti trattati sono appunto da manuale, ma Dionisio li affronta con il piglio letterario del cinefilo che ha visto e metabolizzato tanto cinema e al tempo stesso con i «consigli e le tecniche essenziali» di chi il cinema lo fa, con i seducenti esempi di film classici e sequenze applicandoli in maniera funzionale a situazioni di scrittura, di riprese, di lavoro sul set, di scelte tecniche.

Ne scaturisce un racconto sul cinema, piacevole e profondo, originale e complesso, con una riflessione (e uno sguardo) interna ed esterna, il cui nucleo centrale è «l’orizzonte del possibile» del titolo. «Esiste un orizzonte mobile della ricerca scientifica, così come esiste un orizzonte mobile della visione cinematografica. – scrive ancora l’autore – Sognare, come fare cinema, significa saper spostare millimetricamente in là e catturare questo orizzonte del possibile sempre sfuggente, sempre seducente.