Il giorno dopo il comizio di Hillary Clinton all’Apollo theatre di Harlem, Bernie Sanders ha scosso il Bronx nella serata di giovedi, richiamando oltre 18.000 persone al parco di St. Mary, arrivate senza comunicati ufficiali ma per passaparola, per la prima grande manifestazione newyorchese del candidato socialista alla presidenza.

L’aria era elettrica e l’atmosfera quella di un concerto estivo, con i sostenitori a far file di ore e a riempire il parco e le strade circostanti, per ascoltare Sanders.

Persone sugli alberi o arrampicate ai cancelli per vedere meglio e quando Sanders è arrivato ed è andato al microfono per la ormai classica frase di apertura, ”Siete pronti per una rivoluzione politica?”, la risposta è stata un tuono: migliaia di persone hanno risposto che si, il momento è arrivato e son più che pronti.

“Con Obama abbiamo fatto un grande passo avanti – dice Josè, portoricano cinquantenne – votando Hillary sarebbe fare retromarcia e un passo indietro.”

Ad introdurre Sanders l’attrice Rosario Dawson e Spike Lee, entrambi supporter delle due campagne di Obama e ora di quella di Sanders, dal primo momento.

“Il voto del 19 Aprile è cruciale. Votate e più di tutto portate a votare per Sanders, parlatene con i vostri genitori”.  Ha detto Spike Lee al pubblico riferendosi al fatto che la maggior parte dei votanti per Clinton sono la fascia di mezza età e gli anziani.

Ma al comizio di Sanders c’erano tutti, complice la composizione demografica di New York che vede rappresentanze di ogni etnia, status e credo, il pubblico al comizio non era quello solito, composto per lo più da giovani bianchi e di un livello di istruzione superiore, c’era veramente di tutto, ogni età, ogni colore: intere famiglie latinos e sudenti universitari in gruppo, i veterani per Bernie, i livestreamer di Occupy Wall Street, visi noti dell’attivismo newyorchese e persone evidentemente al loro primo comizio.

Il discorso di Sanders, levigato dopo mesi di campagna dal Mid West a Washington State, è stato continuamente interrotto dagli applausi, specialmente nelle sue stoccate anti Clinton.

“Invece di spendere migliaia di miliardi di dollari per invadere l’Iraq, cosa che non dovrebbe mai essere accaduta – ha detto Sanders – dovremmo investire nella comunità come questa di South Bronx. Vogliamo un governo che rappresenti tutti noi, non solo i ricchi contribuenti della campagna. Noi vogliamo un’economia che non sia truccata e un sistema di giustizia penale che non sia danneggiato. Questa campagna è una rivoluzione politica e voi siete il cuore e l’anima di questa rivoluzione.”

“Non pensavo avrei mai visto un momento come questo qua in America. – commenta Dana, sessantenne, della repubblica Ceca ma newyorchese da trent’anni – Fino a qualche anno fa ‘socialista’ era un insulto, oggi in questo parco vi sono migliaia di socialisti convinti”

E Sanders sa come rivolgersi ai newyorchesi, nuovi o meno.

“Io un po’ so cosa significhi crescere in una famiglia che non ha soldi e ho anche imparato un po’ cosa sia l’esperienza degli immigrati – ha raccontato riferendosi ai propri genitori arrivati in America dalla Polonia – Queste sono lezioni che non dimenticherò mai”.

 

sanders bronx reuters

 

Qualche ora prima dell’inizio del comizio, non solo il Bronx ha visto l’inizio della campagna di Sanders, nella centralissima Union square, Ben Cohen e Jerry Greenfield, fondatori dei gelati Ben & Jerry, hanno distribuito gratuitamente coppe di “Yearning di Bernie,” il gusto menta e cioccolato dedicato a Sanders ed anche lì sono arrivati più sostenitori di Sanders che curiosi.

Martedì si voterà in Wisconsin dove Sanders è favorito, poi tutti i giochi si sposteranno su New York dove il 19 Aprile sono in gioco 291 delegati e, per mantenere la possibilità di vincere la nomina del partito, Sanders ha bisogno di vincere la maggioranza di questi delegati.

Hillary, al momento, è in vantaggio nei sondaggi, ma questo vantaggio, che inizialmente era di 40 punti, continua ad assottigliarsi, la campagna elettorale in questo stato è appena cominciata, i giochi non possono dirsi terminati.

Ultimo ma non ultimo degli endorsement, quello del regista David Lynch

Quando il comizio, dopo quasi un’ora di discorso e di applausi, è terminato, in molti sono rimasti nel parco, troppa adrenalina per tornare semplicemente a casa.

“Se vinciamo New York – ha detto Sanders – vinciamo la Casa Bianca”.