La settimana in cui la Spagna è entrata di nuovo in «stato d’allarme», e in cui il numero di persone morte per Covid-19 raggiunge il record di 267 in un solo giorno (con una media di più di 100 al giorno negli ultimi 7 giorni), il governo ha finalmente presentato la sua prima finanziaria. Una manovra fortemente espansiva.

Dopo mesi di negoziati, il consiglio dei ministri ha approvato la legge di bilancio che ora passerà per l’approvazione al Parlamento, dove il governo spera di trovare i voti degli alleati della mozione di fiducia (soprattutto nazionalisti baschi e catalani). Per l’allargamento dello stato d’allarme fino a maggio spera di aggiungere anche Ciudadanos e l’astensione del Pp.

E’ LA FINANZIARIA di un anno pandemico e, come diceva su queste pagine il vicepresidente secondo dell’esecutivo spagnolo, il viola Pablo Iglesias, le drammatiche circostanze in cui si trova il mondo sono anche un’opportunità per ripensare alcuni dei dogmi economici adottati finora.

In particolare, i 240 miliardi di euro di investimenti (un record, dice il governo) di questa finanziaria (compresi i 27 miliardi del fondo speciale europeo) sono destinati soprattutto a partite la cui debolezza strutturale è diventata ancora più evidente in questi mesi di crisi sanitaria: a partire dalla sanità, che vede un aumento del 150% (+ 3 miliardi), destinati soprattutto all’acquisto di vaccini e a rafforzare la medicina di base, il vero tallone d’Achille del sistema (regionalizzato come in Italia).

QUASI QUADRUPLICATI gli investimenti per la casa (e Unidas Podemos strappa la promessa di una legge da approvare entro febbraio per regolamentare gli affitti e fermare la speculazione edilizia, uno dei pallini del partito e soprattutto di Ada Colau, sindaca di Barcellona e leader di En comú podem). La ricerca, innovazione e sviluppo vede un aumento record dell’80% dei fondi (il 60% solo per scienza e innovazione) in un solo anno, pari a circa 5 miliardi di euro.

Obiettivo del governo è di arrivare al 3% del Pil destinato alla ricerca entro il 2030 (ora è all’1.2%). 12 miliardi sono dedicati al ministero per la transizione ecologica, di cui 5 per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica. L’educazione (anch’essa regionalizzata) vede un aumento del 70%, con mezzo miliardo destinato solo alle borse di studio; aumento anche del 25% del budget per la cultura (+1 miliardo). Più che raddoppiati gli investimenti infrastrutturali (+ 6 miliardi), + 1 miliardo per il commercio, le pmi e il turismo (+150%), tutti settori colpiti dalla crisi.

PIÙ DI 2 MILIARDI per le politiche del lavoro, più 4 miliardi per la disoccupazione. Aumento anche per i fondi sulla violenza di genere (180 milioni, +20 mln) e per la memoria storica. Aumenta anche dopo anni del 5% l’indice di riferimento per l’erogazione di aiuti e borse.

Per quanto riguarda le politiche sociali a carico di ministeri di Podemos, si punta sulle «politiche delle cure»: per gli asili nido +200 milioni, 300 per finanziare i permessi di maternità e paternità obbligatori uguali e intrasferibili di 16 settimane dal 2021 (una delle prime leggi approvate dai rosso-viola), e 200 milioni per finanziare “badanti” professionali per bambini di meno di 14 anni, un «primo passo», dice Iglesias, per la costruzione di un sistema di cure pubblico.

La previsione di crescita del Pil per il 2021 è piuttosto ottimistica: +10% rispetto al 2020. Come entrate, il governo aumenterà di tre punti l’aliquota per i redditi da capitale di più di 200mila euro, e di 2 punti per i redditi da lavoro di più di 300mila (misure che toccheranno solo lo 0,2% dei contribuenti, circa 30mila persone).

IN PIÙ, UNA PATRIMONIALE per i redditi di più di 10 milioni (tassa che però è delegata alle regioni che possono decidere di non applicarla). Tutte misure contro i redditi più elevati assai meno drastiche di quelle previste dall’accordo di governo. Inoltre è prevista una tassazione di almeno il 15% per le società immobiliari e meno deduzioni per i piani di pensione privati. A queste imposte si aggiungono misure già decise, come l’aumento dell’Iva per le bevande zuccherate, l’implementazione delle tassa Tobin e Google, di un’imposta sulla plastica e una tassa verde. Tutti i ministeri aumentano il budget: il record è quello del lavoro che aumenta di 12 volte, fino a 6 miliardi.