A quello che definito come un «atto ostile» della Francia Matteo Salvini risponde inviando le sue «truppe» alla frontiera. «Da oggi la polizia italiana è a presidiare il confine», dice il ministro leghista annunciando l’invio di pattuglie di agenti in servizio «anti-sconfinamento». Una decisione che il titolare del Viminale prende dopo aver preso atto e respinto la precisazione della prefettura francese delle Hautes-Alpes circa l’ennesimo caso di migranti fermati mentre cercano di passare dall’Italia in Francia e riportati indietro. Un riaccompagnamento, precisano le autorità francesi, del quale il commissariato di Bardonecchia sarebbe stato informato preventivamente.

Per i francesi, dunque, nelle immagini diffuse venerdì sera dallo stesso Salvini e nelle quali si vede un agente di oltralpe indicare la strada per l’Italia a tre migranti appena scesi da un furgone, non ci sarebbe niente di illegale, al contrario di quanto avvenuto invece il 12 ottobre scorso. «Il video mostra una procedura di non ammissione alla frontiera in ogni punto conforme alla prassi concordata tra la polizia francese e la polizia italiana», spiega una nota della prefettura delle Hautes-Alpes. Che aggiunge:« le persone che compaiono nel video e vengono fatte scendere sono state controllate al valico di passaggio autorizzato del Monginevro, 500 metri più lontano sulla RN94. provenienti dall’Italia e prive di documenti di viaggio, si sono viste notificare un rifiuto di ingresso in territorio francese»

Tutto sarebbe quindi avvenuto secondo le regole. Una spiegazione che però non piace al leghista. «Non c’è alcun accordo bilaterale Italia-Francia, scritto e ufficiale, che consenta questo tipo di operazioni», dice il ministro leghista. «Se Parigi parla di ’prassi’ ne deve rispondere il governo precedete, ora l’aria è cambiata e non accettiamo che vengano portati in Italia degli extracomunitari fermati in territorio francese senza che le nostre forze dell’ordine possano verificarne l’identità».

Sembra difficile, a questo punto, che lo scontro tra i due Paesi possa rientrare. Ieri il neo ministero degli Interni francese, Christophe Castaner, pur senza nominarlo ha attaccato Salvini e la sua politica anti-migranti. Intervenendo al congresso sull’avvenire del progressismo in corso a Issy-Les-Molineaux, nei presso di Parigi,e parlando dei rischi derivanti dall’emergere del «nazionalismo», Castaner ha invitato a fare attenzione a «un ministro italiano» e al sui «rifiuto sistematico di ogni forma di apertura al prossimo». Secca al replica di Salvini: «Lezioni dal governo francese che scarica immigrati di notte nei boschi italiani? No grazie».
Critiche al comportamento dei francesi non arrivano però solo dal titolare del Viminale . Duro con Parigi è anche il governatore del Piemonte: «Al di là delle violazioni delle convenzioni tra gli Stati – ha detto ieri Sergio Chiamparino – mi indigna il comportamento dei gendarmi francesi, un atteggiamento che peraltro li accomuna al governo italiano: hanno davanti persone ma le trattano come merci. Anzi trattano i migranti come cani, che una volta venivano abbandonati in autostrada». Duro anche il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani: «La Francia non può pensare di avere a che fare con un paese di serie B – ha commentato a argine del forum della Coldiretti -. C’è un po’ la mentalità da invasione napoleonica, queste cose non devono accadere più»