Al Cremlino, dopo le disavventure del Russiagate, la consegna sulle elezioni italiane è quella «della non interferenza negli affari di altri Paesi». Tuttavia le notizie che arrivavano da Roma la scorsa notte sono piaciute, e molto, a Mosca. Il governo russo spera di aver trovato a questo punto un alleato inaspettato proprio nel cuore dell’Unione Europea.

I rapporti di amicizia tra Putin e Berlusconi sono noti, ma anche i due vincitori delle elezioni hanno buone relazioni con la Russia. Matteo Salvini è stato più volte a Mosca negli ultimi 2 anni e la Lega intrattiene rapporti ufficiali con Russia Unita, il partito di Putin. Le delegazioni dei due partiti si incontrano regolarmente e la posizione contraria del leader lumbard alle sanzioni contro la Russia, ben salda.

Ma anche i 5Stelle hanno strizzato negli ultimi tempi l’occhio a Putin. Manlio Di Stefano, responsabile esteri dei pentastellati, è intervenuto in passato a una conferenza di Russia Unita dichiarandosi non solo contro le sanzioni ma accusando anche la Nato di «aggressività» in Europa Orientale. E pensare che solo 10 anni fa Beppe Grillo invitava il pubblico dei suoi spettacoli a comprare il libro di Anna Politkovskaya, la giornalista russa uccisa per aver denunciato corruzione e violazione dei diritti umani durante la guerra in Cecenia.

Alcuni politici russi di primo piano hanno rilasciato comunque delle dichiarazioni. Il capo del consiglio della Federazione per i rapporti con l’estero si è lanciato in un paragone: quanto successo domenica in Italia «somiglia al voto degli americani per Trump, è una sfida al sistema. E quindi si tratta di una cosa seria». Una interpretazione condivisa dal telegiornale del primo canale russo che ha dedicato un’ampia pagina al voto degli italiani e intervistato Salvini in esclusiva. Più esplicito il presidente della Duma Leonid Slutsky il quale ha affermato «di non aver dubbi, visti i risultati elettorali, che i rapporti tra Russia e Italia evolveranno positivamente». Slutsky ha ricordato come «sia la coalizione di centro-destra sia il Movimento Cinque Stelle siano per un rafforzamento della partnership con la Russia. I rappresentanti di questi partiti hanno visitato la Crimea e hanno potuto vedere con i loro occhi come la penisola si sia riunita alla Russia sulla base di una libera scelta». Per Sluzky ci sarà anche un futuro in politica estera per Berlusconi, il quale viene giudicato come un «leader politico positivo». E l’Izvestiya, giornale notoriamente vicino al presidente ha titolato significativamente: «Con il centro-destra vince anche la Russia».

Più cauto l’editoriale di Kommersant il giornale della confindustria russa che evidenzia piuttosto la «difficoltà a questo punto di formare un nuovo governo in Italia che potrebbe portare a un lungo periodo di instabilità» e sottolinea che la tesi espressa da Maurizio Caprara sul Corriere della Sera di «una svolta dell’Italia verso la Russia» è probabilmente destinata a «restare sullo sfondo».