«Zuppa inglese e si parte!»: con tanto di foto sui social ieri mattina il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, si è rituffato nel tour elettorale, destinazione Campania. Prima tappa nel beneventano: il capoluogo è quasi del tutto tagliato fuori dai collegamenti, la vecchia linea della Valle Caudina è sottoposta a continue frane, il 70% dei negozi chiudono ma il leader della Lega va a Pietrelcina, al santuario di padre Pio. Non sarà un’urgenza della politica ma è una delle mete preferite del turismo religioso. «San Pio è un grande uomo che ho studiato e a cui chiedo consiglio ogni giorno», ha spiegato Salvini in versione fervente cattolico, come piace alla nuova destra identitaria.

A FAVORE DI CRONISTI spiega: «Nel 2019 i reati sono calati in tutta Italia del 15%. Anche a Napoli, lo dico al sindaco. Sono qui anche per pregare per la bimba rimasta gravemente ferita, che andrò a trovare. Stiamo preparando un aggiornamento della normativa antimafia e anticamorra, che è ferma da troppi anni. Dove c’è puzza di mafia ci deve stare lo stato». Il riferimento è alla bambina di 4 anni, Noemi, vittima innocente di una sparatoria. Il ministro aveva trovato tempo di citarla solo 24 ore dopo il raid. Del resto la legittima difesa è sembrata una questione più urgente rispetto alla criminalità organizzata. A fare gli onori di casa in Campania il deputato leghista Gianluca Cantalamessa, figlio di un esponente del Msi partenopeo. Per cominciare il tour con il piede giusto, il leader leghista ha messo in chiaro: «L’autonomia regionale farà bene al Sud».

DA PIETRELCINA AD AVELLINO, dove ha trovato la prima di una lunga serie di contestazioni: «Restituisci i 49 milioni, pezzo di merda» gli ha urlato una ragazza durante il comizio. Nel capoluogo irpino si vota anche alle comunali: nel 2018 i 5S avevano conquistato la poltrona di sindaco ma non una maggioranza stabile, così è arrivata la sfiducia e il ritorno alle urne. Terreno fertile per la Lega ma sindacati, studenti e realtà antirazziste si sono riunti in presidio contro la propaganda salviniana cantando Bella ciao. I leghisti irpini hanno replicato esibendo il saluto fascista e aggredendo i contestatori.
«Mando un affettuoso bacione ai dieci comunisti qua fuori», gigioneggiava dal palco il ministro. Dei vecchi leoni della prima repubblica Salvini non vuole sentir parlare: «Con Mastella a Benevento nessun rapporto. C’è qualcuno che si candida a 91 anni, noi siamo il nuovo». Il riferimento è a Ciriaco De Mita, che si ricandida sindaco a Nusco. Felpa con la scritta Avellino e bicchiere di Taurasi, Salvini fa in tempo a dire «abbiamo ridotto gli sbarchi» (ma l’Irpinia non è sulla costa) per poi scappare a Salerno. Peccato non aver trovato un minuto per discutere degli ex lavoratori dell’Isochimica che muoiono per l’esposizione all’amianto o per l’ex Irisbus che non decolla e neppure per le pale eoliche a Conza, a ridosso dell’Oasi Wwf.

A SALERNO ANCORA FISCHI e Bella ciao, la polizia accenna una carica ma non si arriva allo scontro. «Il Sud non dimentica» recita lo striscione davanti al corteo, sui manifesti «Nessuna razza, nessun confine». Si affacciano anche gli assessori comunali del Pd. I 5S accusano il governatore dem ed ex sindaco di Salerno, De Luca, di avere un accordo con la Lega: nel 2010 De Luca drenò voti a Fi, l’anno prossimo potrebbe fare asse con il Carroccio con cui condivide l’approccio sulla sicurezza. La prova regina sarebbe l’opposizione della Lega a un nuovo commissariamento della sanità in Campania, che invece i 5S vorrebbero per togliere il settore dalle mani di De Luca. De Luca ricambierebbe supportando, sotto traccia, il rettore dell’Università di Salerno Aurelio Tommasetti, candidato con il Carroccio alle europee. Salvini non fa una piega: «Dobbiamo liberare la Campania dai De Luca. Un patto col governatore? Non me ne sono accorto».

ALLA FILA PER I SELFIE con i fan si accompagnano i cori «Odio la Lega». Sul caso Siri, Salvini tira fuori la battuta del giorno. La procura di Milano indaga sull’acquisto di una palazzina da parte del sottosegretario? «Se a Siri viene contestato di avere un mutuo, è un reato che stanno compiendo alcuni milioni di italiani». La vice segretaria Pd, Paola De Micheli, ribatte: «A quanti italiani viene acceso un mutuo a San Marino senza garanzie, nonostante una condanna per bancarotta, e il notaio stesso fa partire una segnalazione per sospetto riciclaggio?».
Tappe finali Aversa e San Giuseppe Vesuviano, dove il sindaco leghista ha addirittura chiuso le scuole per la visita del suo leader. Ad Aversa la prima contestazione da destra: «Salvini bla bla bla il rimpatrio dove sta?» si leggeva sullo striscione di Forza nuova dedicati ai migranti. Agli organizzatori di «Aversanonsilega», invece, è stato negata la possibilità di allestire un banchetto informativo in piazza.