Patrocinio sì o patrocinio no? Palazzo Chigi nei giorni scorsi ne ha annunciato la revoca, il ministero della famiglia guidato dal reazionario leghista Lorenzo Fontana ha risposto «non risulta». E in effetti sul sito della Conferenza mondiale delle famiglie che si terrà a fine mese a Verona e che ospiterà il Movimento globale pro-Family, compare ancora il logo della presidenza del consiglio.
Ieri sera, al termine di una giornata di prese di distanza da parte dei 5Stelle e di adesioni entusiastiche dei leghisti alla kermesse, a partire da quella di Matteo Salvini che ha confermato la sua partecipazione all’evento organizzato dal suo ministro secondo il quale «le famiglie gay non esistono», la precisazione: gli uffici del segretariato generale di palazzo Chigi hanno chiesto un supplemento di verifica al dipartimento dell’Editoria e al dipartimento per la Famiglia sulla concessione del patrocinio al World Congress of Families. Gli uffici hanno chiesto di verificare il fine non lucrativo della manifestazione, tra le condizioni per la concessione del patrocinio di Palazzo Chigi e che sembrerebbe mancare. Insomma, l’avvocato Conte cerca un altro cavillo. E si sottolinea che il patrocinio è stato concesso autonomamente da Fontana. Non sappiano i pentastellati cosa fanno i leghisti.

Luigi Di Maio martedì sera in tv da Floris aveva detto che a Verona «c’è la destra degli sfigati». Ieri Salvini ha detto che lui ci sarà e il pentastellato ha risposto «ognuno va agli eventi che vuole, io non vado. Chi si permette di dire che le donne devono stare in casa non appartiene assolutamente alla mia cerchia di amicizie e di frequentazioni. Chi dice quelle cose non rappresenta il mio ideale politico e non è degno di nota. Figuriamoci se è una persona che può rappresentare la mia idea di paese». Lo spieghi agli alleati. Anche la ministra della salute Giulia Grillo si dice «assolutamente distante da questa manifestazione», come il sottosegretario Stefano Buffagni: «La nostra idea di famiglia è distante da quella che piace a una certa destra. A Verona un’idea di donna da Medioevo».