«Tornano in mare davanti alla Libia le navi delle Ong, gli scafisti ricominciano i loro sporchi traffici, le persone tornano a morire. Ma il cattivo sono io. Mah»: è la riflessione che Matteo Salvini ieri ha messo a commento della diretta Facebook.

BREVI DIVAGAZIONI sull’universo con un tema centrale: porti chiusi anche a costo di altri morti nel Mediterraneo. Un tema difficile sviluppato in un ambiente bucolico: felpa del gruppo sportivo della polizia in omaggio al pomeriggio di relax, gli utenti collegati oltre alla propaganda hanno potuto consumare anche un tour virtuale nell’orto tra cani, oche, galline, il tramonto sullo sfondo. Gran finale con saluti personalizzati, come nelle radio anni ’80.

La notizia ieri erano i dispersi dell’ennesimo gommone affondato per i ritardi nei soccorsi della Guardia costiera di Tripoli, mentre in 47 si erano salvati grazie alla Ong tedesca Sea Watch. Il presidente Sergio Mattarella nel pomeriggio ha espresso «profondo dolore per la tragedia che si è consumata nel Mediterraneo». Il leader leghista ha attaccato via social:

[do action=”citazione”]«Finché i porti europei rimarranno aperti, finché qualcuno continuerà ad aiutare i trafficanti, purtroppo gli scafisti continueranno a fare affari e a uccidere. Magari cominceranno le litanie “aprite, spalancate, accogliete”: no, no, no. Cuori aperti per chi scappa dalla guerra ma porti chiusi per Ong e trafficanti».[/do]

IL BERSAGLIO sono le organizzazioni non governative: «Una Ong ha recuperato decine di persone. Si scordino di ricominciare la solita manfrina del porto in Italia. Si scordino di ricominciare come a Natale e Capodanno. La difesa dei confini nazionali è un dovere costituzionale». E ancora: «Sarà una coincidenza che da tre giorni c’è una nave di una Ong olandese e tedesca che gira davanti alle coste della Libia e gli scafisti tornano a far partire barchini e barconi, che poi affondano. Se uno schifoso trafficante sa che se mette in mare questi disperati c’è qualcuno che li aiuterà, continuerà a far quattrini. Quelli che si fingono buoni si rivelano aiutanti dei cattivi». Per poi concludere: «Vada a Belino e faccia il giro lungo passando da Rotterdam, facendoli scendere ad Amburgo».

UN UTENTE, Michele, gli scrive: «Sono morte 112 persone in mare, di certo santo lei non è». Salvini replica: «Nei loro paesi, con vie regolari, con associazioni e Ong per bene si distinguono coloro che scappano dalla guerra, e sono pochi, da coloro che non hanno diritto a partire». Il ministro dell’Interno snocciola i numeri: nei primi 19 giorni di gennaio il calo degli arrivi è stato del 94%; più di 2mila sbarchi l’anno scorso, nel 2019 «siamo fermi a quota 100, meno problemi per chi parte e per gli italiani. Risolti i problemi dell’immigrazione – promette Salvini – potremo tagliare le tasse, azzerare la Fornero in modo da lasciare i posti ai giovani. In Italia prima c’erano diritti per tutti, casa per tutti, sanità per tutti». Una frase che sarà suonata come musica alle orecchie di Forza nuova, che ieri ha manifestato a Milano al grido di «casa e lavoro solo agli italiani».

SALVINI SE LA PRENDE anche con la Chiesa: «Adesso cominceranno le litanie degli intellettuali, dei professoroni, di un cardinale. Qualche parroco su qualche giornale scriverà “chi viene a messa non può votare Lega”. Siete superati». L’Osservatore romano ieri titolava «Strage nel Mediterraneo» e padre Alex Zanotelli attaccava: «Abbiamo un governo di barbari, la situazione è insostenibile. I nostri nipoti ci paragoneranno ai nazisti».

E IL PREMIER? Giuseppe Conte era in missione a Matera (da ieri Capitale della cultura 2019). Si è affidato a una diretta Facebook per allinearsi alla dottrina Salvini, evitando però di accusare le Ong: «Sono scioccato , siamo più convinti di prima nel contrastare i trafficanti. Non avrò pace fino a quando non saranno assicurati alla Corte penale internazionale. Quando avrò smesso il mandato di premier, mi dedicherò al diritto penale per perseguirli».

Di Maio accusa Parigi: «Ci sono paesi europei, in particolare la Francia, che tengono sotto scacco le economie africane impoverendole». Diverso il pare di Roberto Fico, «Salvare vite umane è quello che fa una società sana», e della ministra della difesa Elisabetta Trenta che ha commentato: «Il mio più profondo dolore per il naufragio nel quale hanno perso la vita oltre 100 persone. L’Europa non può più restare a guardare». Il sindaco di Palermo Orlando attacca: «Al ministro Salvini direi: si farà un secondo processo di Norimberga e non potrà dire che non sapeva».