C’è un campo di battaglia fisico, e uno virtuale. Difficile dire quale conti di più in questo momento. In Emilia-Romagna gli ultimi giorni di campagna elettorale per le prossime elezioni regionali si combattono ovunque, nelle piazze così come sui social network. E così giovedì prossimo la piazza di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, sarà contesa dalle Sardine e dalla Lega di Salvini. In mezzo ci sarà un paese sotto assedio da mesi, e i sindaci del territorio che chiedono di risparmiare dallo scontro elettorale finale il centro diventato famoso per l’indagine sui bambini sottratti alle loro famiglie. La situazione resta fluida, così come però resta ferma la volontà della Lega di fare la tanto annunciata manifestazione. Con Salvini che punterà il dito contro il Pd «complice», a suo dire dello scandalo.

In attesa di Bibbiano infuria la guerra mediatica tra i due contendenti principali. La destra guidata da Matteo Salvini e Lucia Borgonzoni, e il centro sinistra del Pd Stefano Bonaccini. Proprio Bonaccini ha incalzato Borgonzoni accusandola di sottrarsi ai dibattiti tv su reti nazionali, tanto da arrivare a raffigurare l’avversaria come una sagoma di cartone. Una scelta probabilmente ben meditata quella della leghista, che si sta eclissando a favore del numero uno del Carroccio, più efficace e sopratutto capace di portare il discorso sul piano nazionale. Quello cioè dove la destra ha molte chance di vittoria.

A lavorare per Salvini c’è la sua “Bestia”, il team che fa campagna elettorale sui social network e che non risparmia nessuno. Nemmeno privati cittadini che hanno l’unica colpa di aver detto la loro in una manifestazione delle sardine, e che non meriterebbero la gogna garantita da una pagina facebook, quella di Salvini, con una potenza di fuoco da milioni di seguaci. Ma tutto fa brodo (e voti), sopratutto in una sfida all’ultima preferenza. E allora ecco sulla pagina di Salvini apparire un video dove una giovane sardina si impappina durante un discorso, con tanto di rallenty a immortalare la difficoltà di parola. «Se pensano di fermarci così… abbiamo già vinto!», è il commento. Seguono centinaia di insulti. «Mettere alla gogna sui social un ragazzo dislessico è ignobile. Una cosa che solo uno spaccone da quattro soldi», attacca la deputata del Pd ed ex presidente della Camera

Laura Boldrini. «Fermeremo questa deriva», promette il segretario dem Nicola Zingaretti.

Nel frattempo c’è anche una buona notizia, la dimostrazione che la macchina del consenso salviniana si può fermare. Dal facebook del leghista è sparito un commento che aveva preso di mira un’assessora di un piccolo paese del bolognese, associandola erroneamente al Pd e mettendole in bocca parole non sue. Merito di un’azione legale avviata proprio per ottenere la rimozione del post. «Salvini sappia che se userà ancora il volto di comuni cittadini per fini di propaganda e esponendoli a una pubblica gogna, lo riporteremo in tribunale», è il commento dell’avvocata Cathy La Torre, che ha difeso l’assessora presa di mira dalla Lega. (g. st.)