Un sit-in di protesta ha accolto l’arrivo di Matteo Salvini ad Anversa, invitato dai dirigenti del Vlaams belang, partito d’estrema destra fiammingo. In 350 si sono dati appuntamento per esprimere il proprio dissenso per la presenza del segretario della Lega. L’appello è stato lanciato dalle organizzazioni antifasciste belghe e dai comitati di cittadini impegnati nella lotta contro ogni forma di fascismo e di razzismo. Fra questi un nutrito gruppo di «sardine», in gran parte rappresentate da cittadini italiani residenti in Belgio.

Salvini è arrivato in Belgio lunedì sera su un jet privato messo a disposizione dal Vlaams Belang, partito dai propositi xenofobi e dalle posizioni intransigenti in materia di politiche migratorie, uscito vincente dall’ultima tornata elettorale, in particolare nel nord del paese, di lingua fiamminga. Invitato nella città di Anversa (motore economico del paese, guidata dall’eccentrico Bart De Wever, leader della N-va, altra formazione d’estrema destra), Salvini è intervenuto ad un meeting europeo organizzato dal gruppo parlamentare europeo «Identità e democrazia», a cui aderiscono i principali partiti populisti europei, fra cui, oltre la Lega, i francesi del Front National di Marie Le Pen ed i tedeschi di Alternative für Deutschland.

«Non vogliamo il meeting dell’odio» hanno gridato i manifestanti e le sardine presenti in piazza ad Anversa mentre, nella sede della Bourse de Commerce, circa 1.400 militanti d’estrema destra acclamavano come una rockstar il leader leghista, impegnato ad evocare i valori cristiani del vecchio continente e a chiamare in causa la religione islamica e i movimenti di sinistra come i mali assoluti del nostro tempo. Non senza risparmiare il premier italiano Giuseppe Conte: «Abbiamo un presidente del Consiglio che è servo dei poteri forti dell’Europa e nemico degli italiani», ha scandito il leader leghista, sulla riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità «mente. Lo porteremo nelle piazze: è un trattato che prevede che l’Italia metta sul tavolo 124 miliardi di euro, sostanzialmente per aiutare le banche dei Paesi che hanno i conti a posto, quindi le banche tedesche».