Tra le più parlate e diffuse, la lingua spagnola è l’ospite della 32esima edizione del Salone internazionale del libro di Torino che ha concluso la propria seconda conferenza stampa proprio ieri. Dal 9 al 13 maggio dunque, invece di un paese sarà la scrittura e la letteratura spagnole a essere protagoniste indiscusse. A differenza dell’anno scorso, ricorda il direttore Nicola Lagioia, quando era stata proprio la Francia a essere al centro della kermesse torinese.

ESORDENDO con un passaggio tratto da Notre-Dame de Paris di Victor Hugo, Lagioia ha mostrato la vicinanza per il rogo della cattedrale specificando che è attorno all’arte e la cultura che si convogliano le comunità; come accadrà con il Bookstock Village del Salone che quest’anno però ha una novità: verrà infatti inaugurato dalla presenza di Paola e Claudio Regeni che converseranno con Marino Sinibaldi per raccontare chi era il proprio figlio Giulio. È una domanda umana e politica di verità e giustizia che in questa edizione verrà a rappresentarsi anche nell’alleanza generazionale, fulcro vitale della tematica scelta: Il gioco del mondo.

Non è solo la scelta di Julio Cortázar a indicare, per il direttore del Salone, l’inadeguatezza degli adulti a rispondere della complessità del presente ma vi è «un debito» che potrebbe intendersi come riconoscimento di nuove nascite, della forza generativa della letteratura che è molto simile a quella dei bambini e delle bambine. Tenace, sorgiva, assetata di autenticità, aperta al confronto con i viventi.

Grandi sono alcuni nomi di chi arriverà in Italia a maggio, a cominciare dalla lezione sull’Europa (macroarea al centro di molti incontri e declinazioni) del basco Fernando Savater, per poi sporgersi all’America latina grazie a Fabrizio Gifuni che, in chiusura, omaggerà proprio Cortázar e Bolaño.

IL PONTE tra Europa e America latina proseguirà con il dialogo tra Luis Sepúlveda e Giancarlo De Cataldo; l’atteso Enrique Vila-Matas, gli argentini Alan Pauls e Claudia Piñeiro; i messicani Guadalupe Nettel e Juan Villoro, il cubano Leonardo Padura e poi ancora, dal Venezuela, Karina Sainz Borgo e dal Cile la grande Nona Fernández.
Come di consuetudine, i finalisti delllo Strega europeo: David Diop, Catherine Dunne, Robert Menasse, Ilja Leonard Pfeijffer e la molto attesa Sasha Marianna Salzmann. Da segnalare anche la presenza del francese – ed eccellente – Philippe Forest, del vietnamita Viet Thanh Nguyene della statunitense Rita Bullwinkel, la scrittrice britannica per ragazzi Patrice Lawrence con il suo discusso Orangeboy. Un focus verrà dedicato alla democrazia, con la presenza, tra gli altri, di Masha Gessen, Ece Temelkuran, Donald Sassoon.
Diversi gli omaggi, uno è il centenario della nascita di Primo Levi che porge l’occasione di pensare alla memoria e ai «calpestati ed emarginati di oggi»; si intitolerà Questo è un uomo (che, vista la rideclinazione del libro di Levi, avrebbero potuto trasformare in Questo è un essere umano) a cui parteciperanno Helena Janeczek, Halina Birenbaum, Daniel Vogelmann, Francesca Mannocchi e altri.
Il programma, a ieri quasi del tutto completato, è consultabile sul sito www.salonelibro.it