Il provvedimento sul salario minimo orario dovrebbe valorizzare il riferimento alla contrattazione collettiva estendendo a tutti i minimi tabellari del contratto del settore nel quale si lavora. I minimi tabellari non dovrebbero essere inferiori a nove euro lordi. È quanto emerso ieri a Roma dall’incontro tra governo e sindacati.

La misura proposta dal Movimento 5 Stelle dovrebbe essere modificata in questo modo al Senato. «La volontà – ha detto la segretaria confederale Cgil Tania Scacchetti riportando quanto spiegato da Nunzia Catalfo (M5s), presidente della Commissione Lavoro del Senato – è di non fare della cifra uno strumento di alternatività». Il lavoro domestico sarà escluso dall’applicazione della norma.

«Colgo positivamente – ha affermato Carmelo Barbagallo (Uil) a margine dell’evento su «Europa, cultura e lavoro» in corso a Matera – che il governo ci abbia presentato l’emendamento di modifica. Siamo nella direzione giusta». «Rispetto all’impostazione iniziale si iniziano a fare dei passi avanti, è un buon segno» ha commentato Annamaria Furlan (Cisl). «Per ora siamo al paradosso che mentre il governo parla di leggi sul salario minimo non sono ancora state stanziate le risorse necessarie per rinnovare tutti i contratti nazionali del settore pubblico- ha commentato Maurizio Landini (Cgil) – Sono anche queste le ragioni che portano alla manifestazione dell’8 giugno del pubblico impiego a Roma» ha aggiunto Landini che ha ricordato anche la manifestazione degli agroalimentaristi l’11 maggio, quella del primo giugno dei pensionati, lo sciopero dei metalmeccanici del 14 giugno e il 22 giugno a Reggio Calabria per il Mezzogiorno.