Il corteo della piattaforma sociale «Eurostop» previsto per sabato 25 marzo in occasione delle celebrazioni ufficiali dei sessant’anni dal trattato di Roma non ha ancora un percorso autorizzato in una giornata in cui sfileranno nella Capitale tutte le sfumature della protesta contro l’Unione Europea e l’austerità. La partenza del corteo «La nostra Europa. Unita, democratica, solidale», un ampio cartello di forze sociali e sindacali, è prevista da piazza Vittorio alle 11, le destre sovraniste manifesteranno da Santa Maria Maggiore al Campidoglio dalle 15.

Al momento solo il corteo del «No sociale a Euro, Ue e Nato», tra gli altri promosso da Usb e Unicobas, Rete dei Comunisti e Partito Comunista Italiano, il Movimento No Tav Val di Susa, «studenti in lotta» e i «Movimenti e territori del no sociale» è fermo ai blocchi di partenza. Inizialmente doveva partire da piazza della Repubblica alle 14 e arrivare a Piazza del Popolo. La questura ha proposto di arrivare a Villa Borghese. I promotori non hanno accettato.

«Non vogliamo andare per prati – ha detto ieri Giorgio Cremaschi in una conferenza stampa tenuta in un angolo di piazza Montecitorio gremita da un presidio di lavoratori ex Lsu – vogliamo portare il dissenso contro questa Europa dei banchieri, dei padroni e dei guerrafondai. Il nostro corteo sarà l’unico quel giorno a sostenere l’idea della rottura di questa gabbia istituzionale sottratta a qualsiasi influenza delle volontà popolari».
I promotori del «No sociale» all’Ue chiedono «pari dignità logistica con le altre manifestazioni». «Ci saranno anche aree di movimento come Infoaut e Global – ha aggiunto Cremaschi – che, pur non condividendo tutti gli obiettivi della piattaforma, condividono l’idea che l’Ue non sia riformabile».

Sabato 25 il Campidoglio ospiterà i capi di stato e primi ministri dei 27 paesi dell’Ue e sarà al centro di una zona rossa, compresa piazza Venezia. Sarà proibito manifestare fino a via Nazionale per il passaggio delle delegazioni ufficiali. «Quello che dà fastidio alla questura è un movimento di sinistra contro l’Unione Europea – ha affermato Franco Russo – Come al solito si sta montando artificialmente un clima di tensione per rendere poco partecipato il corteo. È ovvio che ci sono questioni, i settori della dissidenza che hanno dato vita al corteo romano del “no sociale” al referendum di Renzi il 27 novembre scorso verranno con noi. Il corteo sarà aiutato se avrà pari dignità con gli altri. Se resteremo in centro, la questura avrà il problema di una gestione accorta della manifestazione».

I promotori hanno chiesto di partire da piazzale Ostiense fino alla Bocca della verità. Oggi è previsto un incontro per decidere il percorso del corteo. Il contro-vertice di Eurostop durerà tre giorni: venerdì 24, alla Galleria Sordi è previsto l’incontro tra i sindacati aderenti alla Federazione Sindacale Mondiale (il 24 marzo, alla Galleria Sordi). Domenica 26, in via Galilei, assemblea nazionale che definirà la «carta dei valori» della piattaforma.