SALVIAMO LA LOMBARDIA 
Sabato 20 giugno, ore 15
Piazza Duomo

Manifestazione in difesa della salute, per il rafforzamento del servizio sanitario nazionale, contro le politiche sciagurate di Fontana e soci. Cambiare ora si deve e si può.

 

Sabato 20 giugno, alle 15 ci troveremo in Piazza del Duomo.

Abbiamo scelto piazza Duomo perché lo spazio della piazza permetterà a tutte e tutti noi di manifestare in piena sicurezza e perché vogliamo passare dal cuore del problema, la gestione della giunta Fontana della pandemia, al cuore della nostra città.

Noi porteremo in piazza, insieme al nostro senso di responsabilità, i nostri nastrini neri a ricordare chi non c’è più, le nostre storie, e scriveremo tutte e tutti insieme l’enorme vergogna che è il governo regionale, in modo che sia visibile anche da lontano.

La metà delle persone morte a causa del Covid-19 in Italia vivevano in Lombardia. Sprechi di denaro enormi, nessuna assistenza territoriale, giornate di attesa al telefono e settimane o mesi per avere un tampone o un sierologico a meno di pagare: la gestione della pandemia in Lombardia è stata un disastro.

Abbiamo pagato sulla nostra pelle e su quella delle persone a noi care, decenni di scelte scellerate che hanno privilegiato l’ospedalizzazione e la centralizzazione delle strutture sanitarie, che hanno smantellato i servizi socio-assistenziali e ridotto la salute delle persone a merce.

Le scelte fatte in questi mesi sono state devastanti e hanno dimostrato l’insipienza di chi avrebbe dovuto proteggere la nostra regione dalla pandemia.

Per questo chiediamo al governo di intervenire, commissariando la sanità lombarda, e alla vigilia della scadenza della cosiddetta sperimentazione Maroni – la legge regionale n. 23 del 2015 che ha costruito di fatto il sistema che si è dimostrato fallimentare anche e soprattutto durante la pandemia – ne chiediamo la completa revisione.

Vogliamo una vera svolta.

Chiediamo di realizzare quello che non è accaduto in tutti questi anni: il radicale potenziamento del welfare e del servizio sanitario nazionale, a partire da una svolta nel riconoscimento professionale del personale sanitario, medico, infermieristico, lavoratrici e lavoratori e dal sostegno alle e agli specializzandi.
Abbiamo diritto a un sistema di salute che ci protegga.

“Arci Milano con il progetto AiutArci – ha detto Maso Notarianni, presidente di Arci Milano –  ha messo in campo oltre 950 volontari, ha portato a casa di centinaia di famiglie tonnellate di derrate alimentari gratuite, ha distribuito migliaia di mascherine (anche ai medici di base, che ne sono stati sprovvisti a lungo)  ha effettuato servizi di accompagnamento. Noi, insieme a tante altre organizzazioni del volontariato, abbiamo insomma sopperito alle carenze delle istituzioni che, soprattutto per quanto riguarda la salute di chi vive in questa città, si sono dimostrate drammatiche. Ma purtroppo, l’attenzione delle istituzioni verso il nostro mondo – come dimostrano la chiusura del Circolo Ohibò e le difficoltà di tanti altri luoghi di aggregazione – ancora una volta e nonostante le belle parole, non pare all’altezza della situazione: la salute e il benessere collettivo vengono troppo spesso, per chi ci governa, dopo il profitto di pochi”. 

Organizzano fino ad ora:

Milano 2030
Medicina Democratica
Arci Milano
AiutArci a Milano
Arci Lombardia
I sentinelli di Milano
Casa Comune
iCoinvolti