Visioni

Ruth Goller e il mondo di Skylla, inquieto e profondo

Ruth Goller e il mondo di Skylla, inquieto e profondoRuth Goller – foto di Zak Watson

Incontri Parla la musicista di origine altoatesina ma che da quasi 25 anni vive a Londra. Due concerti italiani, domani allo Spazio Teatro 89 di Milano e il 26 a Firenze nell'ambito del festival Genius Loci

Pubblicato 3 giorni faEdizione del 24 settembre 2024

Una figura misteriosa, oscura, che ci inquieta con la sua presenza, mentre ci invita a seguirla. A inoltrarci in una dimensione musicale sospesa, avvolgente. Voci femminili che si sovrappongono, il basso elettrico che segue una sua linea obliqua, con un’accordatura insolita, e il suono che si sviluppa sulle armoniche. È il mondo di Skylla, l’entità immaginata da Ruth Goller, bassista di origine altoatesina che da quasi 25 anni vive a Londra, dove porta avanti il suo approccio personalissimo allo strumento, mescolando punk, noise e free jazz. E che con Skyllumina (per International Anthem) ha pubblicato in primavera il suo secondo album solista. Ruth Goller porterà la sua creatura enigmatica in Italia, domani sul palco di Spazio Teatro 89 a Milano e il 26 a Firenze, nella serata di apertura del festival Genius Loci.

«È fondamentale mantenere la mia personalità in qualunque ambito mi esprima»

ATTIVA in moltissime formazioni, Ruth Goller ha avviato il suo percorso solista per caso, rispondendo a un’iniziativa online che chiedeva ad alcuni musicisti di comporre un brano nuovo ogni mese, per un anno. E in poco tempo, questo universo sotterraneo è emerso, in tutta la sua complessità. «Questa musica, quando la scrivo e canto dei testi che sono suggestivi perché non pronuncio parole chiare, viene da quello che sto vivendo, è molto legata al subconscio, a una dimensione mistica» racconta Goller. «È una musica intimista, rivolta verso l’interno, ma è anche molto aperta alle interpretazioni. Ho voluto creare questa figura, Skylla, che vive in un altro livello di realtà, che non mangia, non parla, non fa le cose che facciamo noi, che esiste in luogo altro. È ispirata a Scilla, che nella mitologia greca è questa creatura che vive nel mare, tra la Sicilia e la penisola. Una creatura con un torso femminile su cui ci sono tre teste di cani: mi sembrava adatta alla mia musica, in cui sul palco siamo in tre, con diversi livelli di voci che si fondono in un’unica melodia, come fosse un unico corpo. E in cui c’è anche una forte identità femminile, una certa fragilità e morbidezza».

AD ACCOMPAGNARE Ruth Goller ci sono infatti, fin dall’inizio dei live, le cantanti Alice Grant e Lauren Kinsella. L’idea di un aggiungere un nuovo strumento nell’ultimo disco ha portato alla scelta di coinvolgere ben nove batteristi a interpretare i dieci brani di Skyllumina. Nelle date italiane suonerà Emanuele Maniscalco, ma per il resto dei concerti il batterista cambierà di volta in volta. «A me non interessa fare lo stesso concerto due volte», spiega Ruth Goller, «un’altra entità che fa parte del gruppo porta sempre qualcosa di diverso».
Nel mare di collaborazioni, Ruth Goller colpisce per la versatilità e al contempo la coerenza di stile. «È fondamentale mantenere la mia personalità musicale in qualsiasi cosa io faccia. E penso anche che chi voglia suonare con me mi cerchi proprio per questo, perché propongo qualcosa di mio».

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