Il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna (Tas) ha respinto il ricorso della Russia contro la squalifica imposta per la vicenda del «doping di stato» anche agli atleti paralimpici in partenza per Rio.

«Gravissimo colpo a tutti i disabili, non solo a quelli russi», ha tuonato il premier russo Dmitry Medvedev, una decisione secondo lui dettata «dal desiderio di alcuni alti funzionari del movimento Paralimpico di eliminare avversari forti». Sentenza «non legale ma politica» per il ministro dello Sport Vitali Mutko. Sdegnata anche Yelena Isinbayeva, campionessa di salto con l’asta e membro del Comitato olimpico internazionale (Cio): «Sentenza disonesta, senza scrupoli e crudele».

Viceversa il Comitato paralimpico internazionale (Ipc) si è detto «soddisfatto» e ha annunciato la ridistribuzione dei 267 posti conquistati dagli atleti russi. Il Comitato paralimpico russo si appellerà alla Corte suprema svizzera, ma l’iter durerà almeno un anno. Per Rio 2016 i «giochi» sono fatti.