THIS LAND

USA, 2019,

musica: Gary Clark Jr.

regia: Savanah Leaf

giudizio: magico

Per il bluesman del Texas, uno splendido video carico di simboli che evoca la schiavitù e le violenze perpetrate sul popolo afroamericano. Mentre suona la sua chitarra affacciato da una delle classiche residenze ottocentesche dei ricchi proprietari terrieri del sud, i bambini corrono per i campi (Nigga run, nigga run, recita la canzone) o calpestano a piedi nudi la bandiera degli stati confederati. In poco più di sei minuti Savanah Leaf costruisce una trama di immagini potenti – grazie anche alla fotografia di Larkin Seiple – visionarie, a tratti: bellissima la sequenza notturna in cui a bruciare non sono i neri, come vorrebbe il KKK, bensì le catene e la bandiera sudista. I serpenti (i suprematisti bianchi) che abbiamo visto strisciare insidiosi nell’erba dove giocavano i ragazzini, hanno adesso la testa mozzata. This Land guarda al passato ma parla, purtroppo, del presente ed è un manifesto politico a tutti gli effetti, come naturalmente il bellissimo brano che accompagna.

UN’ALTRA VOLTA DA RISCHIARE

Italia, 2019, 3’26”

musica: Ermal Meta feat. J-Ax

regia: Luca Tartaglia

giudizio: classico

La location è un loft, il tema della canzone è che l’amore è un rischio, lo svolgimento è un piano sequenza con la macchina da presa che panoramica continuamente dal monitor (su cui vediamo cantare in playback i due musicisti) al divano dove un uomo e una donna prima si amano e poi giungono quasi ad ammazzarsi. Prendendo spunto da versi della canzone come “l’amore è uno sport violento” o “dicono che non ti devi proprio mai fidare”, Tartaglia visualizza la violenza che c’è in una qualsiasi relazione, materializzando alcuni individui incappucciati che fanno irruzione in casa come rapinatori e con cui la coppia ingaggia un corpo a corpo. Il finale, naturalmente, è lieto, con i demoni che si dissolvono e l’amore che trionfa. Interessante la messa in scena, anche se forse un po’ eccessivo il clima da action movie.

TOGETHER

Francia 2007, 3’35”

musica: Bob Sinclar (con Steve Edwards)

regia: Denis Thybaud

giudizio: bello

Ancora una volta Thybaud sceglie come protagonisti dei bambini, ma qui sono davvero tanti e di varie etnie, tutti a cantare un pezzo del playback di Together filmati in angoli differenti del pianeta: da Parigi a Londra, dalla Polinesia agli States, dalla Giamaica all’Asia. Con chitarre vere o improvvisate, danzando o scrivendo su un muro o su pezzi di cartone il titolo della canzone. La globalizzazione (musicale) secondo Thybaud, un music video allegro, colorato e intelligente per un brano che è diventato all’epoca un tormentone ed è stato usato in pubblicità e film.

ANGEL

UK, 1998, 5’23”

musica: Massive Attack

regia: Walter Stern

giudizio: cult

E’ notte. Daddy G. Marshall – uno dei componenti dei Massive Attack – cammina in un’autorimessa (il Metropolitan Car Park & Old Goods Yard di Paddington), seguito da Del Naja e Mushroom e poi da un gruppetto di persone che cresce sempre di più. Lui comincia a correre e così gli altri, anche se non si capisce bene se si tratta di un inseguimento. I volti sono rabbiosi e la corsa (filmata al ralenti) diventa sempre più frenetica e disperata – finché, arrivati nel piazzale esterno, tutti si fermano. I due Massive Attack si guardano, si studiano. Ora le parti si invertono ed è Daddy G. che comincia a inseguire quella che, vista in campo lungo, è una vera e propria folla. L’idea del rovesciamento tra vittima/carnefice-inseguito/inseguitore sembra presa in prestito da Karma Police, il clip di Jonathan Glazer per i Radiohead dell’anno precedente (e del resto lo stile dei due registi è affine), ma Angel resta un video di grande presa.