Una precisa geometria fatta di elementi creativi e affettivi compone Rubando Bellezza di Fulvio Wetzl che con Laura Bagnoli e Danny Biancardi ha ricreato l’eredità poetica trasmessa dal padre ai figli nella famiglia di Attilio Bertolucci. È un patrimonio culturale che appartiene a tutti, da ritenersi prezioso in un periodo di grande povertà intellettuale, un legame ricreato con tanti sottili collegamenti, un filo che non si è spezzato. Come in un processo psicanalitico si procede invece che attraverso i sogni attraverso le poesie paterne, comprese quelle scritte per i figli che poi Giuseppe Bertolucci raccoglierà nel suo volume Cose da dire, quei versi che sapevano adombrare nei figli ancora piccoli quello che sarebbero diventati da grandi. O meglio: la trama di una vita colta nel momento perfetto e immutabile da dover distruggere per poter andare avanti. Ma, come dice Morando Morandini in una delle preziose interviste del film (è anche la sua ultima) l’amore di Bernardo per il padre era grande, così la cancellazione della figura paterna avviene, senza colpo ferire, sullo schermo, nelle tante figure di padre colpito a morte, negato, azzerato (La tragedia di un uomo ridicolo, La luna, Io ballo da sola, e Prima della rivoluzione che Morandini interpretò).

Tanto difficile liberarsi dall’autorevole figura del padre che sia Giuseppe che Bernardo compiono i primi passi creativi nel solco della poesia, vero e proprio imprinting, subito abbandonata da Bernardo dopo il primo successo, il premio Viareggio ottenuto con il libro In cerca del mistero per approdare al cinema prima come assistente di Pasolini e subito dopo, appena 21enne sul set del suo primo film La commare secca che va subito a Venezia.

5vis2bertolucci1900apertura

Giuseppe che, scriveva il padre, «accetta con serietà e pazienza il ruolo di fratello minore» ha con la scrittura un rapporto più costante, la sua vera vocazione, poi anche lui approda al cinema: «Fare cinema è stato riconquistare la prima persona», dice. Le parole dei protagonisti di questa saga familiare esprimono nei toni il ritmo stesso della loro creatività: sentiamo la voce di Attilio Bertolucci leggere i suoi poemi, la voce di Bernardo analizzare a fondo i legami tra l’ambiente familiare e la favolosa immaginazione dei suoi film che sembrerebbe essere ricostruzione non di un’epoca «perfetta», ma ispirata al ritmo del poetare paterno, carrelli e inquadrature come cadenze, tagli come «a capo», primi piani come particolari colti in fondo al giardino di casa. La voce di Giuseppe che in uno dei suoi film (Attilio Bertolucci torna nella sua città) ci conduce a Parma e alle sue origini e, pur portando con sé la ricchezza e il peso del padre e del fratello percorre strade poco conosciute, indica orizzonti nuovi.

La moglie Lucilla Albano lo racconta restituendogli tutta la ricchezza e il peso che ha avuto nella nostra storia culturale, Fabrizio Gifuni e Sonia Bergamasco, suoi interpreti di tanti lavori (come Una specie di cadavere lunghissimo, Karenina) intrecciano ulteriori segmenti per comporre il quadro completo. A Benigni il compito di mettere il punto esclamativo.
Rubando bellezza, intreccia non solo percorsi creativi, ma racconta più di una stagione culturale, tante sono le connessioni indicate, per convergere poi sempre più indietro fino al punto di partenza, dalle case abitate in sequenza (Baccanelli, Parma, Tellaro, Roma, Acqualoreto), verso quella diventata la casa di vacanze di Casarola in provincia di Parma (Casarola fu il primo film di Bernardo Bertolucci girato in 16mm nel ’56), con le memorie, le foto,gli oggetti rimasti al loro posto, così come non a caso nell’incipit del film si scorrono le immagini della «camera da letto» di Proust con la lanterna magica e i ritratti della madre.

5vis2famiglia

Oggi Fulvio Wetzl presenta Rubando bellezza nell’anteprima italiana a Napoli al cinema teatro La Perla. Seguiranno proiezioni all’Arsenale di Pisa, al Filmstudio 90 di Varese, all’Astra d’essai di Parma, al cinema Mexico di Milano, al cinema Il Nuovo di La Spezia, al cinema Araldo di Novara e in date da stabilirsi al Lux di Padova, America di Genova, Centrale di Volterra, Farnese di Roma, Truffaut di Modena e altre sale.