Suhret Fazlic è stato di parola. Da ieri la città di cui è sindaco, Bihac, ha interrotto i pagamenti per l’erogazione dei servizi essenziali nel vicino campo profughi di Vucjak al confine tra Bosnia Erzegovina e Croazia. E quindi niente acqua, niente assistenza sanitaria, niente raccolta dei rifiuti. A Vucjak resterà solo la Croce rossa. L’organizzazione, che ha chiesto a più riprese la chiusura immediata del campo profughi, ha messo in piedi un programma di emergenza per garantire due pasti al giorno ai migranti che vivono nella tendopoli. LA STRETTA era stata annunciata la settimana scorsa dallo stesso Fazlic. Il...