Dove si trova Spilimbergo? lo sanno solo gli alpini e Fela Kuti. Dalla Nigeria arrivò lì con un seguito di figli, mogli e musicisti (erano cinquanta in tutto sul palco) per partecipare a uno dei concerti di Rototom Sunsplash. Proprio da quelle parti venti anni fa nacque quell’eccezionale evento di musica nella frazione di Gaio, il «terreno bandito», come si chiamava fin dai tempi del medioevo. Nel ’91 in una discoteca di Gaio l’associazione Rototom lanciò in un deserto culturale, nel torpore della cultura contadina una serie di concerti, inaugurati da un gruppo reggae, ma si sentirà poi anche rock sperimentale, musica elettronica (dal rock ai Cure…), «un’officina musicale dove i gruppi di tutto il mondo si incontravano, ai temnpi in cui non c’era altro sistema per connettersi, dove scescevano le idee» raccontano i Blue the King. Per ricordare questi venti anni e più sarà messo in rete e programmato dalle televisioni locali friulane dall’inizio di giugno il film in otto puntate More than twenty, diretto da Tommaso D’Elia (il regista, tra gli altri di Calle Miguel Claro 1359 e La pedatadi dio il film su don Ciotti) e Silvia Bonanni (tra le fondatrici del Tekfestival, autrice di Rita Borsellino ’Na stranizza d’amuri e coregista di La pedata di dio). Non sono vent’anni passati invano se i ragazzi del gruppo sono riusciti a sviluppare sempre di più il progetto caro alla loro giovinezza: nelle puntate che si susseguono anche con un ordine cronologico si alternano musica e testimonianze di un’epoca in cui dall’amicizia potevano nascere eventi di increbibile portata. Da quattro amici è nato un collettivo che ha gestito discoteche e un centro culturale in una fabbrica dismessa, organizzato centinaia di concerti, manifestazioni per la pace e soprattutto il festival conosciuto come il più grande del mondo per il reggae, nato per ospitare la musica alternativa (nel ’91 ad esempio con i Ramones, i Sick of it all, i CSI). Un ponte radio tra la Carnia e le Prealpi si iniziarono a sentire in diretta i concerti, lo racconta Claudio, responsabile della comunicazione, qualcosa che fece esplodere l’evento.

Ad agosto di quest’anno Rototom Sunsplash alla sua ventesima edizione, si svolgerà in Spagna: da tempo l’appuntamento non è più in Italia. Nel 2009 come tanti altri «cervelli in fuga» anche il Rototom è stato costretto ad emigrare, accolto a Benicassim nei pressi di Barcellona, sulle rive del Mediterraneo, con oltre 200 mila presenze ad assistere ai concerti, a partecipare agli incontri e animare gli eventi. I racconti dei fondatori del Rototom si alternano nel film a quelli degli abitanti di Spilimbergo che ancora li ricordano (“con voi era sempre tutto a posto»), e alle testimonianze dei tanti musicisti e amici che hanno frequentato il festival: Theo Teardo, Mauro Valenti il fondatore di Arezzo Wave, il gruppo BTK, Marco Boccitto, Alfredo Follia che ricorda le iniziative prese nel ’98 per «gay, lesbiche e simpatizzanti», i Misty in roots, gruppo inglese, proprio quelli che inaugurarono la serie. «Ci piaceva creare un ambiente che a noi sarebbe piaciuto trovare in un altro festival», raccontano e spiegano il significato di Rototom, un tamburo che cambia ritmo a seconda di come lo giri: «ci assomigliava, dicono, fa qualcosa di rumoroso, ma sempre diverso». Festival migrante suo malgrado, già nel ’98 il Rototom cerca spazi più grandi e sarà Pordenone ad accogliere Bill Evans, Michel Petrucciani, Massive Attack, mentre su quel palco muovono i primi passi Elisa, Vinicio Capossela, Irene Grandi.

Poi per due edizioni il festival si terrà in un camping nei pressi di Udine, sulla costa friulana e, con la guerra jugoslava in corso, sarà anche l’occasione per una grande manifestazione per la pace, un grande concerto davanti alla Base di Aviano. Fedeli alla loro vocazione etica, nel 2000 occupano per tre mesi la ex fabbrica della Cerit.Si arriva quindi al confine, a Gorizia, dove gli organizzatori abitano a Villa Sparta, e per questo saranno chiamati «spartani», e con quell’appellativo si indicava uno dei tanti tipi di famiglie alternative. Per i dieci anni successivi il festival sarà a Rivellino di Osoppo (Udine) e si riusciranno anche ad organizzare due festival in Brasile. Musica, dibattiti e campeggio per la durata di dieci giorni, ma a quel punto si scatena la guerra contro il festival con l’arma della legge Fini-Giovanardi (il sindaco di Osoppo, la protezione civile, Africa unite ne raccontano i termini) e soprattutto per l’impossibilità di fare cultura in Italia, come spiega autorevolmente Stefano Rodotà. La Spagna accoglie nel 2010 il festival nei pressi di Barcellona e nel 2013 Rototom compie venti anni e segna la nascita del Reggae contest latino che coinvolge i paesi del latinoamerica. Per chi non vuole aspettare agosto l’appuntamento è online.