Il Covid non fa prigionieri. Colpisce lo sport italiano, dalla Serie A al Giro d’Italia, con tracce di virus anche nel rugby. in attesa di conferme su tre tamponi dubbi nella nazionale italiana oltre a El Shaarawy, la notizia della giornata è la positività di Cristiano Ronaldo, emersa dopo la partita del Portogallo con la Francia. In isolamento, Ronaldo dovrà seguire la quarantena di 14 giorni nel suo paese. Non si sarebbe ammalato se fosse rimasto nella bolla della Juventus. Se non avesse deciso – con la connivenza del club bianconero – di abbandonare lo stato di isolamento fiduciario imposto dall’Asl di Torino alla Juve dopo il test positivo di un elemento dello staff. In nazionale, lui con un altri cinque compagni, Buffon e Demiral a casa. Una violazione, passata quasi sotto traccia sui media, che ha portato l’Asl di Torino a denunciare alla Procura i sette atleti spariti dalla bolla. E così la Figc, sino a quel momento stranamente distratta forse perché impegnata a spedire ispettori nella bolla del Napoli, è stata costretta ad aprire un fascicolo.

Sarebbe bastata un po’ di precauzione. Ovvero quella mostrata dal Napoli e dall’autorità sanitaria campana, entrambe prese di mira per il presunto accordo tra il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha impedito alla squadra azzurra con il virus in circolo di giocare a Torino, decisione che potrebbe costare la paradossale sconfitta a tavolino del Napoli. Ronaldo positivo ultimo indizio di prova, solo il Napoli e l’autorità sanitaria campana hanno mostrato un briciolo di buonsenso. Atleti chiusi nella bolla di Castelvolturno (tutti liberi da ieri), nel centro di allenamenti, nessun calciatore concesso alle nazionali. Zero rischi, zero positivi. Nessun focolaio.

Invece in Serie A il Covid-19 si riproduce in otto squadre, 14 in Serie B, con altri sette casi al Monza. Effetti di un’amministrazione incontrollata del pallone. Lega, Figc sono ancora in attesa di mettersi alla scrivania con il ministero della Salute per modificare il protocollo sanitario approvato a giugno. E non si notano ancora bozze di un calendario con meno gare, oppure di tamponi ravvicinati per gli atleti. Misure di contenimento dei contagi, perché il disegno di una bolla, sul modello Nba, per costi e per il potere eccedente di alcuni club rispetto a Lega e Figc, è difficilmente ripetibile per il calcio italiano che ieri ha ufficialmente accolto un fondo di investimento, Advent-Cvc-Fsi, con il 10% della newco che andrà a vendere i diritti televisivi della Serie A per il prossimo triennio.

Ma a complicare l’assunto per il calcio ci si mette anche l’Uefa – quella che ha fatto giocare Liverpool-Atletico Madrid in piena pandemia e che ha costretto ad agosto il Napoli a giocare a Barcellona con oltre mille contagi al giorno in Catalogna – con le amichevoli e l’inutile Nations League che portano il virus tra Europa e Sudamerica. E con la ripresa del campionato, sabato, non si arresta la furia di contagiati che si prende la scena anche al Giro d’Italia. Prima del via alla decima tappa della corsa rosa, otto positivi, di cui due atleti, con una squadra che ha deciso di ritirarsi. Anche in questo caso la politica sui tamponi, che però aveva retto per la prima settimana di gara, ha ceduto il passo. Nei giorni scorsi si era ritirato il britannico Yates, uno dei favoriti, mentre si complica la strada per concludere la competizione. Infine, la federugby ha comunicato la positività dell’atleta Stephan Varney, che avrebbe dovuto far parte della selezione azzurra agli allenamenti a Roma.