Il 14 febbraio, nel giorno di San Valentino al teatro Ciak di Milano – e non poteva essere altrimenti – Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo riprende le rappresentazioni in tutta Italia. Il musical – tratto dall’opera di William Shakespeare e prodotto da David e Clemente Zard – torna a calcare il palcoscenico dei principali teatri italiani dopo due anni di assenza. La regia e la direzione artistica sono di Giuliano Peparini, che in passato ha lavorato al fianco di Roland Petit per i balletti all’Opéra de Paris, al Teatro Bolshoi di Mosca, all’Opera Nazionale di Tokyo, e al Teatro alla Scala di Milano.

«Romeo e Giulietta – sottolinea il regista – è lo spettacolo al quale sono più affezionato. Amo Shakespeare da sempre e questa tragedia è costantemente fonte di ispirazione per me. Riscrivere e creare questo spettacolo è stato un enorme piacere e al tempo stesso un dolore immenso perché non sono mai riuscito a staccarmi da questa opera drammatica dall’epilogo doloroso». La versione italiana dello spettacolo musicale di Gérard Presgurvic, è firmata da Vincenzo Incenzo, che ha al suo attivo numerose collaborazioni con Trovajoli, Dalla e Venditti. Incenzo ha scelto di mantenere la struttura drammatica originaria dell’opera, ma ponendo al centro le emozioni dei personaggi, e ha preferito una lettura più antropologica che storica, tenendo fede alla stesura francese di Presgurvic. Le coreografie sono di Veronica Peparini, mentre il cast è formato fra gli altri da Davide Merlini (Romeo), Giulia Luzi (Giulietta), Luca Giacomelli Ferrarini (Mercuzio), Riccardo Maccaferri (Benvolio).

Dopo Milano il tour prosegue a Torino (10 e 11 marzo al Palalpitour); Padova (dal 23 al 25 marzo al Teatro Geox); Genova (dal 6 all’8 aprile al Teatro Carlo Felice); Napoli (dal 12 al 15 aprile al Teatro Palapartenope); Bari (dal 19 al 22 aprile al Teatro Team); Bologna (dal 27 al 29 aprile all’Europauditorium); Firenze (dall’11 al 13 maggio al Teatro Verdi); Roma (dall’1 al 3 giugno al Palalottomatica); Cosenza (dall’8 al 10 giugno allo Stadio San Vito).