Nessun accordo sul salario accessorio tra i dipendenti capitolini e il commissario di Roma Capitale, Francesco Tronca. Ieri sera l’incontro in Campidoglio tra i sindacati e l’amministrazione si è concluso con un nulla di fatto, e Cgil Cisl e Uil hanno confermato la mobilitazione prevista per venerdì prossimo.

Intanto Sinistra italiana ha presentato due emendamenti al Milleproroghe (dopo quello dell’ex vicesindaco Causi) per «sbloccare – riferisce il candidato sindaco di Si, Stefano Fassina – le retribuzioni accessorie e allinearle all’impianto delle grandi città italiane». Perché, chiarisce Fassina, «vi sono tanti errori da correggere nella gestione del personale e una radicale innovazione amministrativa da realizzare» ma «umiliare i lavoratori capitolini è la strada per impedire ogni riforma».

«Si va verso un salario accessorio pari a zero, nel mese di gennaio – riferisce al termine dell’incontro Natale Di Cola, segretario della Fp Cgil Roma Lazio – L’amministrazione ha spostato a domani a mezzogiorno la deadline per l’emissione dei cedolini nel sistema e ha preso l’impegno di cercare fino a quel momento tutte le soluzioni utili per scongiurare l’azzeramento di questa parte del salario, ma finora non ne ha trovate». La trattativa in ogni caso continua e il tavolo con il prefetto Tronca – che avrebbe in mente di firmare una delibera-ponte per rendere fissa la parte accessoria dello stipendio dei 23 mila dipendenti della Capitale, in attesa di un intervento governativo tramite il Mef o il Milleproroghe – è stato riconvocato per venerdì.

Tuttavia per i sindacati non ci sono motivi sufficienti per revocare le assemblee e gli scioperi previsti, tanto più, precisa Di Cola, perché «l’incontro è stato fissato dopo l’emissione dei cedolini, il che rende chiaro come gli spiragli per una soluzione siano minimi. Abbiamo ribadito quanto sia grave questa scelta che ingenera caos tra i lavoratori e che ha già ripercussioni anche sui servizi. Ed è incomprensibile come il governo non intervenga». Motivo per cui, come annuncia anche il segretario della Cisl Fp, Giancarlo Cosentino, «venerdì chiediamo ai lavoratori di presidiare la trattativa sindacale convocata dal Campidoglio».

«Non avremmo mai pensato di arrivare a questo punto – aggiunge Cosentino – ma la rabbia dei lavoratori e lo sconforto dei cittadini troveranno anche nel Governo una responsabilità nel non voler individuare soluzioni, come quella di un fondo a cui non si chiede un’integrazione ma soltanto una conferma per la sua legittimità, come avviene per le altre città d’Italia, considerando però le dimensioni della Capitale, il cui fondo nella parte stabile è sottostimato rispetto ad altre grandi città».