Il concertone di Capodanno nella capitale è salvo. Lo annuncia il commissario Paolo Tronca, con un asciutto «si farà», e rilancia con un’enfasi anche eccessiva il ministro dei beni culturali Dario Franceschini: «Da Tronca un ottimo lavoro. Anche Roma al pari di tutte le capitali europee avrà un concerto di fine anno». La notizia, in realtà, fino a ieri era che, a differenza delle altre capitale europee, Roma quest’anno non avrebbe avuto il tradizionale concerto. Ancora incerta, invece, la location. Il concerto si potrebbe tenere al Circo Massimo, a San Giovanni, ai Fori Imperiali o a piazza del Popolo. E si fa qualche nome degli artisti che si esibiranno: sul palco potrebbero esserci i Negramaro e i Litfiba.

Nel frattempo i dipendenti comuali sono mobilitati contro lo stop all’emendamento alla legge di stabilità che avrebbe dovuto sciogliere il nodo del salario accessorio: «Come si pensa di riportare il concertone di Capodanno a Roma, con tutte le iniziative del caso, in questa situazione? – si domanda allora Giancarlo Cosentino, coordinatore delle Rsu di Roma Capitale – I 24 mila dipendenti, tra cui i vigili che sono indispensabili per un evento del genere, vengono schiaffeggiati dal governo che mette a rischio i loro salari. Ricordiamo l’esasperazione a cui si giunse lo scorso anno», conclude Cosentino. Ieri Cgil, Cisl, Uil e Rsu sulla questione del salario accessorio hanno manifestato in piazza del Campidoglio; «Se non ci sarà l’emendamento per risolvere la vertenza, proclameremo lo sciopero generale di tutti i lavoratori capitolini alla fine di gennaio, nonostante il Giubileo – annuncia il segretario generale della Fp Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola -. Non si può chiedere uno sforzo straordinario ai dipendenti comunali e poi tagliare le loro buste paga».

Per quanto riguarda il concertone, per finanziarlo la Camera di Commercio di Roma ha preannunciato un contributo di circa 150 mila euro. Ma per dare l’ok si attende l’arrivo del progetto.