L’annuncio arriva a ora di cena, quando le agenzie anticipano l’intervista a Giuseppe Conte che andrà poi in onda a Di Martedì. «Conosco Gualtieri, conosco il suo valore. Michetti non mi dà nessuna affidabilità, anche per le forze politiche di destra che lo appoggiano. Quindi io andrò a votare per Gualtieri», dice Giuseppe Conte, sciogliendo il rebus che lo aveva attanagliato in questi giorni, con la sindaca uscente Raggi che non voleva assolutamente schierarsi per il candidato del Pd.

«Non sto dicendo che il M5S debba votare per Gualtieri perché gli elettori non sono pacchi postali», precisa l’ex premier. «E non mi risulta affatto che Raggi si sia schierata con Michetti, le ho parlato: lei farà opposizione rispetto al governo cittadino che verrà. Io da cittadino romano ho a cuore il bene della Capitale, che è di tutti».

LA NOTIZIA ARRIVA MENTRE Enrico Letta sta tenendo un comizio con Gualtieri nella “sua” Testaccio. Il leader Pd ringrazia Conte per le sue «parole importanti». «I due sono stati una coppia che ha dato tanto al Italia, hanno portato loro il Pnrr, lo hanno negoziato insieme».

Anche il candidato dem, mentre risponde nella selva di telecamere, è visibilmente soddisfatto: «Sono molto contento. Abbiamo lavorato assieme in uno dei momenti più duri della storia d’Italia». «Ringrazio Giuseppe perché in questo momento così difficile le sue parole hanno un grande peso e una grande autorevolezza», rincara Goffredo Bettini, che ieri sul manifesto aveva chiesto al leader M5s di fare questo passo.

Poco prima il leader Pd, dal gazebo di Testaccio, aveva sfidato la scaramanzia: «Abbiamo stravinto queste comunali e lo abbiamo fatto perché siamo tornati in sintonia col Paese. Lunedì sera andremo a dormire tranquilli perché Gualtieri sarà sindaco di Roma».

LUI, IL CANDIDATO, cita la Raggi del 2016: «Sentiamo un vento positivo». Ma guai a «rilassarci o a pensare di avere già vinto», avverte. E invita i moderati, anche elettori di centrodestra, a votare per lui: «Ci sono persone che si sentono a disagio in questo centrodestra, occupato da persone che dicono cose fuori dal mondo».

E cita una dichiarazione di Enrico Michetti di un paio di giorni fa, quando aveva detto con orgoglio: «Io non prendo ordini da Bruxelles. Anzi, non ci sono mai stato!». Gualtieri, che invece nella capitale belga ha vissuto molti anni da europarlamentare, sorride: «Beh, certo sapere cosa succede lì può invece aiutare. E non dico solo per i valori europeisti, ma anche perché banalmente ci sono soldi che ci danno. Non lasciamo Roma al candidato della destra estrema, contrario a Draghi e all’euro».

Nel giorno in cui Michetti ribadisce di essere «antifascista» («ho avuto solo la tessera della Dc») e dice di avere «un ottimo rapporto e massimo rispetto» con la comunità ebraica, il dem lo marca stretto: «Sulla Shoah è stato inqualificabile: associare la memoria dell’Olocausto al peso di una presunta lobby delle banche è un argomenti degli antisemiti».

IL CANDIDATO DELLE DESTRE, che stamattina farà un evento pubblico con Meloni e Salvini (Berlusconi ha dato forfait), smentisce i suoi sostenitori di Radio Radio, che lunedì avevano parlato di un complotto contro di lui invitandolo a ritirarsi: «Ma chi rinuncia? Perché dicono queste sciocchezze. Radio radio può dire quello che vuole ma io sono decisissimo a vincere questa battaglia».

E si lancia in affermazioni spericolate: «Ho chiamato Guido Bertolaso che dal punto di vista delle gestioni commissariali è il primo in Europa e insieme, in 10 minuti, abbiamo deciso come gestire il Giubileo». Sull’Expo invece non esclude di coinvolgere l’ormai ex sindaca Raggi lodando il suo lavoro. Anche Gualtieri loda Raggi per Expo e dice: «Proverò a convincere gli elettori M5S con la mia credibilità».

LETTA GUARDA GIÀ A COME allargare il modello vincente delle comunali a livello nazionale: «Se siamo uniti e con candidati competenti ce la facciamo anche a guidare il Paese. Dopo Draghi vogliamo un governo progressista e scelto dagli elettori. Questa è l’ultima volta che stiamo al governo con Salvini».

E ricorda a Meloni: «Chi dice che bisogna sciogliere Forza nuova ma anche altre organizzazioni in realtà difende Forza Nuova. La peggiore cosa che si possa dire è che l’antifascismo è un sentimento di parte. No, è il cuore della Costituzione». Per questo rilancia l’appello: «Sabato tutti i partiti vengano in piazza con i sindacati e per l’antifascismo patrimonio di tutti».