E dopo i sindacati di base oggi è il giorno degli antagonisti. L’appuntamento è per le 14 in piazza San Giovanni, la stessa dove ieri è terminato il corteo indetto dall’Usb e dalla quale oggi pomeriggio partirà invece quello organizzato dal movimento per la casa, per il reddito e per la tutela ambientale. Destinazione il ministero delle Infrastrutture in piazza della Croce Rossa, a Porta Pia, dove il corteo arriverà dopo aver sfilato accanto al ministero dell’Economia e alla Cassa depositi e prestiti, due degli «obiettivi» indicati dal movimento come luoghi «da assediare». La manifestazione si concluderà con l’allestimento di una nuova tendopoli a Porta Pia dove i manifestanti hanno annunciato di voler passare la notte. «Sollevazione generale» è la parola d’ordine» che sarà scritta nello striscione alla testa del corteo.
Pur senza creare eccessivi allarmismi, è chiaro che per la questura quella di oggi è una giornata in cui tenere particolarmente alta l’attenzione. A preoccupare è soprattutto la possibile presenza di gruppi provenienti da varie regioni e dall’estero decisi a trasformare una giornata di lotta contro la crisi economica in una prova di forza molto simile a quella del 15 ottobre di due anni fa, quando Roma, e in particolare proprio piazza San Giovanni, venne devastata al termine di un pomeriggio di guerriglia urbana.
Si aspetta l’arrivo nella capitale di almeno 1.500-2.000 giovani decisi a creare disordini. Persone provenienti dal Piemonte e che in questi mesi hanno partecipato anche agli scontri in Val di Susa contro la Tav, ma anche da Torino, Milano, Padova, Napoli e, ovviamente, Roma. Senza contare quanti sono in arrivo dall’estero. Come i cinque francesi fermati ieri in centro durante uno dei tanti controlli messi in atto da polizia e carabinieri nelle ultime 48 ore. In Questura li hanno definiti «professionisti del disordine», tutti di età compresa tra i 20 e i 40 anni e dei quali due con precedenti per terrorismo in Francia e altri due già fermati in occasione di manifestazioni no Tav in Val di Susa. Ieri sera sono stati tutti accompagnati alla frontiera. Vicino all’università è stato invece fermato un furgone sul quale sono state trovati due sacchetti di biglie di ferro, alcune mazze e un martello. Il conducente, un romano appartenente a un centro sociale e già conosciuto dalla Digos, è stato fermato. Momenti di tensione potrebbero invece verificarsi all’alba di oggi, quando da una ventina di città i manifestanti tenteranno di salire a bordo dei treni diretti a Roma pagando un biglietto ridotto.
Il rischio è che l’attenzione sia concentrata più sull’ordine pubblico che sui contenuti della manifestazione. E la possibilità che si verifichino scontri preoccupa anche i promotori della manifestazione che hanno organizzato un servizio d’ordine per difendere il corteo da possibili infiltrazioni. «Non permetteremo a nessuno di cambiare significato al corteo», ha detto nei giorni scorsi Paolo Di Vetta, del Blocco precari metropolitani. «Non ci sarà nessuno spezzone all’interno del corteo, tutti insieme si costruisce la sollevazione contro l’austerità».
Il percorso del corteo e tutti gli obiettivi sensibili saranno presidiati da 4.000 agenti tra polizia, carabinieri e guardia di finanza, mentre già da ieri lungo le strade interessate dalla manifestazione la questura ha fatto togliere i cassonetti e imposto il divieto di parcheggio alle auto.