Anche una brutta esperienza come il virus Covid-19 probabilmente non avrà il potere di trasfigurare in modo permanente l’animo umano. Il dolore e la paura non renderanno migliori, più avvertiti, più buoni. Però è altrettanto manifesto che, come altri settori, anche la musica pop ha dato il meglio di sé in termini di solidarietà ed empatia con chi ha sofferto e combattuto contro il virus. E nonostante il settore del musicbiz sia stato tra i più colpiti dalle misure di contenimento, che hanno letteralmente azzerato per il 2020 i grandi appuntamenti live, una delle principali fonti d’entrata per gli artisti, in grado di dare lavoro a migliaia di persone e mettere in moto un considerevole indotto.
Ma dicevamo della solidarietà. Che il rock sappia mobilitarsi per delle nobili cause è cronaca ormai da decenni. Concert for Bangladesh e Live Aid sono eventi che guidano una lunga lista di iniziative – non sempre riuscite – caratterizzate dall’idea di dare una mano per fare fronte a un’emergenza. Anche il Covid-19 è stato detonatore dello sforzo solidale di tanti musicisti in tutto il mondo. A partire dall’Italia, ed è stato come se fossimo a un megaraduno a San Siro. Però tutti sul divano. Musica che unisce, in diretta su Rai1 è stata l’occasione per raccogliere fondi a favore della Protezione civile. Mica pochi: sono stati raccolti più 7 milioni e mezzo di euro. Oltre 4 ore, niente pubblicità, Vincenzo Mollica a fare da voce narrante, videomessaggi con minishow registrati da casa: Cesare Cremonini, Tiziano Ferro, Emma, Andrea Bocelli, Elisa, Marco Mengoni, Negramaro, Diodato, Tommaso Paradiso e tanti altri. E non solo musica: si son visti Luca Zingaretti, Gigi Proietti, Pierfrancesco Favino, Roberto Bolle e Virginia Raffaele. La motivazione benefica e il contesto impongono a prescindere il 6 politico alla serata. Ma qualche bella sorpresa c’è stata: ad esempio il duetto Giuliano Sangiorgi-Diodato su High and Dry dei Radiohead. O l’immancabile Hallelujah ben interpretata da Ermal Meta. E non ha sfigurato neppure Bocelli in versione piano bar interpretando Fred Bongusto, Gino Paoli, Fabio Concato e Renato Zero. Come fosse una serata fra amici e non il classico recital con le arie d’opera o le romanze popolari. Bravo anche Marco Mengoni, alle prese con What the World Needs Now Is Love di Burt Bacharach e A Change Is Gonna Come di Sam Cooke. E dopo la maratona è giunta pure la versione corale di un brano famoso: Ma il cielo è sempre più blu di Rino Gaetano, interpretato da oltre 50 star della musica italiana a sostegno della Croce Rossa.

LARGO AL DIGITALE
Al di là dell’oceano non sono stati da meno con un concerto di beneficenza per raccogliere fondi chiamato One World: Together at Home. L’iniziativa è stata patrocinata da Lady Gaga ed è stata trasmessa il 18 aprile in diretta dalle reti televisive statunitensi Abc, Cbs e Nbc, oltre allo streaming online. Il giorno seguente una versione adattata del concerto per la Gran Bretagna è andata in onda sulla Bbc, con le esibizioni dei soli artisti britannici. I proventi, si parla di 130 milioni di dollari, vanno al Covid-19 Response Fund, alimentato dalle Nazioni Unite per sostenere gli operatori sanitari di tutto il mondo.
Oltre ai grandi eventi, la comunità musicale si è reinventata grazie al digitale. Sospesa la programmazione di festival, tour, concerti e dj set, gli artisti si sono esibiti in diretta streaming dalle proprie case, salotti o camere da letto. Per brevi intervalli o interi show dal vivo, quasi sempre per solidarietà. Quasi sempre con un pensiero all’Italia. Uno dei primi big a dedicare nel giorno di San Patrizio una canzone ai medici e agli infermieri in prima linea, in Italia come in Irlanda, è stato Bono Vox. Il cantante degli U2 si riprende con lo smartphone mentre intona (stona?) al pianoforte l’inedita Let Your Love Be Known. E non solo: gli U2 hanno donato 10 milioni di euro per il servizio sanitario irlandese. Seguiti, nella classifica di chi ha messo mano al portafoglio, da Beyoncé che ha donato, attraverso la sua fondazione, la BeyGood, e in collaborazione con il fondatore di Twitter Jack Dorsey, sei milioni di dollari a favore di enti che lavorano nel campo della salute mentale durante la pandemia.

UNA DEDICA SPECIALE
Un’altra dedica speciale all’Italia è arrivata da Joan Baez, che su Instagram imbraccia la chitarra e attacca, in un ottimo italiano, Un mondo d’amore di Gianni Morandi. Non manca all’appello Sting, che in un videomessaggio ha suonato The Empty Chair, dedicandola espressamente ai medici e agli infermieri italiani e poi ha collaborato alla nuova versione del classico Police Don’t Stand so Close to Me, inno perfetto in tempi di distanziamento sociale. Usando l’hashtag #TogetherAtHome, Chris Martin dei Coldplay ha regalato ai propri fan trenta minuti di successi quali Trouble, A Sky Full of Stars e When I Ruled the World. La sorpresa più emozionante arriva però da Michael Stipe dei Rem con un brano inedito, scritto insieme ad Aaron Dessner dei The National, che recita: «No time for crazy, No time for arguments, No time for love like now». Neil Young, uno che non si tira mai indietro quando c’è da impugnare la chitarra per beneficenza, ha pubblicato sul suo sito una serie di video mentre esegue canzoni selezionate da tutta la sua discografia, incluse diverse rarità. Potrebbe averlo visto anche il produttore Diplo, se in uno dei suoi dj set improvvisati in casa fa partire una versione ballabile di Hey Hey, My My con Rhye alla voce.
La Third Man Records, l’etichetta di Jack White, ha lanciato una serie di spettacoli dal vivo su Youtube chiamata Public Access, inaugurata da Luke Schneider. Il musicista viene ripreso a suonare le tracce ambient del suo nuovo album con una strumentazione vintage. Sufjan Stevens anticipa l’uscita del suo ultimo album in anteprima streaming su Youtube, mentre Ben Gibbard dei Death Cab for Cutie ha postato ogni giorno contributi video da casa suonando canzoni su richiesta. Il cantautore inglese James Blake si è prestato per un’ora di diretta, alternando pezzi propri e cover di Joni Mitchell, Frank Ocean, Radiohead e Bill Withers. Questlove, il batterista dei Roots, si è cimentato in un set di sei ore, quattro delle quali interamente dedicate al repertorio, tra classici e rarità, di Stevie Wonder. Il duo svedese Peter Bjorn and John si è spinto oltre lanciando su Twitch un mini festival di 36 ore dal proprio studio di Stoccolma.

BOSS A DISTANZA
Ogni giorno di pandemia sono cresciute le iniziative benefiche a supporto di medici, ospedali e tutti coloro che si stanno battendo contro il coronavirus. Dave Grohl suona a sorpresa Everlong per un infermiere durante il Jimmy Kennel Show. Ron Wood dipinge per beneficenza e mette all’asta il quadro per il servizio sanitario britannico. E non poteva mancare Bruce Springsteen. Il Boss ha messo in vendita sul suo sito la registrazione di un concerto del tour di The River del 1981. Tutto il ricavato va al New Jersey Pandemic Relief Fund. Ed è stato anche protagonista di una singolare iniziativa delle autorità del New Jersey, che hanno invitato i cittadini a stare «a uno Springsteen di distanza» gli uni dagli altri. La comunicazione è stata diffusa – con tanto di infografica esplicativa, basata su una foto di Annie Leibovitz – dall’account ufficiale dello Stato. La sagoma è accompagnata da una scala che indica in 6 piedi, ovvero 1 metro e 80 centimetri circa, l’altezza del Boss come pure la distanza da mantenere tra le persone.