L’editore Robert Gallimard, nipote di Gaston (il fondatore della grande casa editrice francese), è morto sabato scorso all’età di 87 anni. Era zio dell’attuale presidente di Gallimard, Antoine. Con la sua scomparsa, molti segreti della storia della letteratura della seconda metà del XX secolo, non solo francese, resteranno per sempre sconosciuti. Robert Gallimard, uomo discreto ed ex giocatore di rugby, non lascia difatti nessun libro di memorie.

Figlio di Jacques, il fratello più giovane di Gaston, era nato il 12 novembre del ’25 e all’età di 23 anni era entrato nella casa editrice, dove contribuirà all’apertura della sede in rue Sébastien Bottin. Dal ’49 è all’ufficio “cessioni”, che si occupa dei diritti sulle traduzioni, sulle trasposizioni nel cinema o nel teatro, accanto a Dionys Mascolo. E’ stato per 40 anni membro del comitato di lettura di Gallimard e dal ’60, dopo la morte del cugino Michel – deceduto nell’incidente d’auto che è costato la vita anche a Albert Camus – Robert Gallimard è alla testa della Bibliotèque de la Pléiade, dove farà entrare Louis-Ferdinand Céline, che gli aveva consigliato di chiudere la casa editrice e di aprire un negozio di ferramenta, “perché ci sarà sempre bisogno di chiodi”. Robert Gallimard ha curato tutta l’edizione delle opere di Jean-Paul Sartre, fino alla morte dell’autore della Nausea, nell’80. Era vicino a Romain Gary (è stato il primo a conoscere la vera identità di Emile Ajar, l’altro nome con cui Gary, che aveva già avuto il Goncourt nel ’56, vinse il premio letterario nel ’75). Era amico di Albert Camus. Era a lui che si era rivolta Marguerite Duras, in una famosa lettera del ’54, al momento della pubblicazione di Des journées entières dans les arbres, per chiedere dei soldi di cui aveva bisogno per comprare un pianoforte al figlio di 7 anni. Nel ’52 si era sposato con Renée Thomasset, sorella di Jeanne, moglie del fratello Pierre e in seguito sposata con il cugino Michel.

“E’ Gaston Gallimard che mi ha insegnato a lavorare – aveva raccontato – era un uomo di straordinaria intelligenza, sensibile, abile, un volpone, bugiardo quando gli faceva comodo, ma di grande finezza”. Di lui, lo scrittore Philippe Sollers, dagli anni ’80 collaboratore della Gallimard, dice: “era un uomo di grande cortesia, pieno di spirito, molto aperto, il quale, mentre Claude Gallimard (figlio di Gaston) si occupava di autori più accademici ne incoraggiava di più sovversivi”. Sono citazioni che evocano il clima di conflitti e divisioni che ha attraversato la storia della Gallimard. Robert Gallimard, aperto agli autori “sovversivi”, come dice Sollers, preferiva descriversi come “apolitico”. All’ufficio cessioni a volte la tensione era forte con Mascolo, che aveva fatto la resistenza e si batteva per l’indipendenza dell’Algeria.

La casa editrice Gallimard è stata fondata il 3 maggio 1911, da Gaston, assieme a André Gide e Jean Schlumberger, due dei fondatori della Nouvelle revue française, che danno vita alla società editrice delle Editions de la Nuovelle revue fraçaise, che otto anni dopo prenderà il nome dalla Libreria Gallimard di boulevard Raspail. Da Aragon a Claudel, Yourcenar, Joyce Faulkner, Queneau, Céline, Camus, Duras, Kerouac, Kundera, fino a Le Clézio e Mondiano, la storia della Gallimard si confonde con la storia della letteratura. Nel 2011, la casa editrice che pubblica anche Harry Potter, ha avuto un fatturato di 253 milioni di euro. Di recente ha acquistato Flammarion dall’italiana Rcs.