Con una stimolante prefazione di Stefano Bollani torna in libreria «Sex, Drugs & Magick» di Robert Anton Wilson (Spazio Interiore, 16 euro, pp. 312). Un libro «osceno, blasfemo, sovversivo e molto, molto interessante» assicura Alan W.Watts nel retro di copertina.
Wilson (1932, New York – 2007, Capitola, California) aveva 41 anni e scriveva per «Playboy Magazine» quando nel 1973 fece sensazione e scandalo con questo «trattato» sull’uso e abuso delle droghe nell’ambito del sesso e della magia, occultismo, spiritismo e affini.

In questa edizione (aggiornata dall’autore nel 1988 e nel 2000) Stefano Bollani ripercorre la biografia di Wilson – «per gli amici, cioè l’intero genere umano, da sempre abbreviato in Raw» – ricorda le sue principali opere, le due trilogie «Illuminatus» scritta con l’amico Robert Shea e «Schrödinger’s Cat», «The Book of the Breast», poi rinominato «Ishtar Rising», e mette in evidenza come i suoi libri «hanno divertito e informato la controcultura americana, seminando mille idee e sfidando costantemente quello che Raw chiamava il Materialismo Fondamentalista della comunità scientifica».

I titoli di alcuni capitoli possono dare un’idea approssimativa del menu predisposto da Raw: I mistici della marijuana, Dei cornuti e pozioni arrapanti, Acido, Zen istantaneo?, Il papavero in persona, Sesso e peccato, Bighellonando alla volta di Betlemme, Viaggi tibetani sulla supernova della curvatura spazio-temporale, 2000 Odissea nello spazio interiore, Polveri bianche e mortali.
Cannabis, Lsd, funghi psicoattivi, peyote, ayahuasca, mescalina, Dmt, datura, belladonna, mandragora, noce moscata, erba gatta, cocaina, eroina, morfina, alcol, tabacco, amfetamine, solventi per unghie, colle… di pagina in pagina sostanze psicoattive antiche e moderne vengono frullate con l’Ulisse di Joyce e quello di Omero, i Veda e Beethoven, l’alchimia e gli Ufo, Philip K. Dick e la setta degli assassini di Hasan-i-Sabbah, streghe e orge, Tom Robbins, i Rosa Croce, Terence McKenna, John C.Lilly, Aldous Huxley.

Con erudizione, rigore scientifico e umorismo Raw ama saltare di palo in frasca e scoperchiare i vasi di Pandora per svuotarli dei pregiudizi, delle codiddette «verità» che avvelenano l’esistenza.
Un esempio del suo metodo: dopo aver citato Norman Mailer: «il sesso senza l’erba non è mai piacevole come il sesso con l’erba», Raw demolisce il luogo comune dei proibizionisti – un po’ o molto razzisti – che accusano i messicani di aver introdotto la marijuana negli Usa «per corrompere gli alti ideali dei nostri padri fondatori». È noto che la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti è stata scritta su fogli di canapa, meno noto è il ruolo che ebbe George Washington nella faccenda. L’erba, di origini asiatiche, fu importata proprio dai padri fondatori e solo in seguito ha raggiunto il Messico.

Negli archivi governativi degli Stati Uniti sono conservati una serie di documenti e lettere con le quali George Washington, dal 1791 al 1796, incoraggia ossessivamente la coltivazione della canapa. Scrive Raw: «Alcuni ammiratori reazionari del Generale hanno suggerito che in realtà egli fosse interessato all’uso della canapa nella manifattura delle corde….ma la teoria delle corde semplicemente non regge. Già nel 1765, il 7 agosto, Washington scriveva nel suo diario:«Cominciai col separare le piante maschio dalle piante femmina di canapa a casaccio, e certamente troppo tardi». La separazione della canapa per il sesso non è richiesta né mai messa in pratica nella manifattura delle corde», ma è essenziale per farsi uno spinello.

Molte pagine sono dedicate alla relazione tra sesso e alcolici: «Shakespeare aveva ragione, bere troppo spesso aumenta l’appetito ma riduce la performance». Viaggiando a ritroso nel tempo e tornando al presente Raw incontra «Iside, la dea che viene costantemente paragonata alla Vergine Maria dagli studenti di religioni comparate, meglio conosciuta per il «rito magico» con cui riporta in vita suo marito e fratello Osiride…come viene mostrato in vari affreschi…gli pratica una fellatio, proprio come se lui fosse il presidente e lei la sua stagista». Da qui si può passare alle origini della Pasqua, a Cristo e Dioniso, ai maestri zen, a Freud, Young e Reich, a una poesia di Lewis Carroll che recita: «Pensava di aver visto un impiegato di banca scendere dall’autobus. Guardò meglio e vide che era un ippopotamo».
Anno 2021, mentre il virus della paura dilaga, si fa ancora più urgente l’appello di Raw, occorre riprogrammare il cervello per immaginare un futuro diverso da quello che non abbiamo scelto, che altri hanno scelto per noi, e che spesso non ci piace. E ricorda le parole dell’Amleto di Shakespeare: «Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne può sognare la tua filosofia».