Presa Aden, l’embargo viene allentato. L’Arabia saudita, che per quattro mesi ha imposto il blocco navale e aereo sullo Yemen impedendo l’arrivo dei necessari aiuti e letteralmente affamando la popolazione civile, ora apre alle Nazioni Unite. Perché a controllare lo strategico porto meridionale di Aden non sono più i ribelli Houthi ma le forze governative dell’alleato Hadi.

Far entrare oggi medicine, cibo e carburante ad una popolazione stremata (l’80% dei suoi 25 milioni di abitanti ha bisogno immediato di aiuti, 10 milioni di acqua potabile) è un altro strumento di propaganda: con gli Houthi si muore, con Riyadh si sopravvive.

Così ieri il primo cargo delle Nazioni Unite è potuto attraccare in Yemen con a bordo cibo per 180mila persone intrappolate ad Aden e isolate da quasi un mese. E altri ne arriveranno, assicura il portavoce del World Food Program, Smerdon.

E se a sud gli Houthi vengono attaccati dai sauditi e dalla politica del blocco, a nord ci pensa l’Isis, responsabile di numerosi attacchi da primavera a oggi. Lunedì sera un’altra autobomba ha colpito la capitale Sana’a, da settembre occupata dal movimento sciita. Almeno quattro i morti e otto i feriti (di cui alcuni bambini) dell’attentato subito rivendicato dallo Stato Islamico contro una moschea sciita. Altri attacchi nel resto della città hanno ucciso 11 combattenti Houthi, in una sparatoria vicino ad un checkpoint e nell’esplosione di un’autobomba contro una stazione di polizia.

Un momento duro per il movimento Houthi, da mesi capace di resistere alla controffensiva congiunta di forze governative, islamisti di Isis e al Qaeda e coalizione regionale anti-sciita (che all’aviazione avrebbe fatto seguire truppe di terra, come dimostra l’uccisione di un soldato emiratino ad Aden).

A sud le truppe di Hadi stanno tentando di proseguire nell’operazione “Freccia dorata” e allargare il controllo intorno alla città costiera. Lunedì il portavoce del governo, Ali al-Ahmadi, ha detto che le Unità Popolari (i fedelissimi di Hadi) hanno preso il distretto di al-Tawahi, ultima roccaforte Houthi in città.

Diversa la versione della leadership sciita secondo la quale le truppe yemenite non sono ancora riuscite a riprendere il centro di Aden per un errore di valutazione. Si aspettavano meno combattenti Houthi, dicono fonti militari sciite. Aggiungendo di essere pronte a rilanciare l’offensiva a sud.