La Corte Costituzionale (Cc) dell’Ecuador ha convalidato lo stato di emergenza disposto a inizio mese dal presidente ecuadoriano Lenin Moreno per arginare le proteste sociali esplose nel paese a seguito del piano di austerità varato dal governo, ma ne ha dimezzato l’applicazione temporale, fissata inizialmente a 60 giorni. Il presidente intanto accusa il suo predecessore Rafael Correa, sostenuto a suo dire dal presidente venezuelano Maduro, di essere dietro le agitazioni che stanno «destabilizzando il governo e l’ordine democratico». E di fronte all’annuncio di nuove manifestazioni ha annunciato di voler utilizzare le proprie prerogative costituzionali ordinando lo spostamento della sede del governo dalla capitale Quito a Guayaquil.