Giornata di scioperi e manifestazioni in tutta Italia. Il sindacalismo di base – Cub, Si Cobas, Sgb, Usi-Ait e Slai Cobas – ha tenuto lo sciopero generale in tutti i settori come «ferma opposizione – si legge nella piattaforma rivendicativa – alle norme sulla rappresentanza e alla riduzione dei diritti sindacali negati dagli accordi sottoscritti dai confederali sia per quanto riguarda il comparto privato che quello pubblico».
Il governo ha precettato i lavoratori di tutto il comparto trasporti limitando lo sciopero, che per le altre categorie si estendeva all’intera giornata, a sole 4 ore. Ma la partecipazione è stata massiccia a Torino- dalle 15 alle 19 – con disagi alla circolazione in tutta la città.
Manifestazione partecipata a Milano. In migliaia, secondo i numeri degli organizzatori, hanno sfilato per le vie del centro fino a via De Amicis. In piazza anche lavoratori e lavoratrici dei call center Almaviva, in sciopero ormai da giorni contro la «politica dei licenziamenti mascherati da trasferimenti» e per nulla rassicurati dalle parole di giovedì sera del ministro Calenda che ha comunicato lo stop ai trasferimenti. I Si Cobas si sono invece dati appuntamento in piazza Medaglie d’Oro, a Porta Romana.
Blitz del collettivo autonomo «Milano Sciopera» al centro commerciale piazza Portello di via Grosotto. «Vogliamo una forma nuova di azione: portare lo sciopero nel cuore del consumo e dello shopping», hanno scandito gli attivisti al megafono.
A Padova centinaia di lavoratori sono scesi in corteo e si sono diretti verso la prefettura: rinnovo del contratto nazionale nella logistica, contro il Job Act e per lo Ius soli le parole d’ordine del corteo.
A Roma un centinaio di persone hanno manifestato davanti al ministero dello Sviluppo Economico contro le politiche economiche del governo. Molti gli striscioni: «Alitalia: nazionalizzazione unica soluzione», «Aboliamo legge Fornero – Jobs Act – cattiva scuola», «Contro la complicità sindacale per il diritto di sciopero» e infine «Contro sfruttamento e disoccupazione, lotta di classe, organizzazione». In piazza anche i lavoratori di Multiservizi a rischio licenziamento che su uno striscione hanno scritto «Operai Roma Multiservizi in lotta per l’internalizzazione».
Allo sciopero generale odierno si unisce anche l’Adl Cobas, ma per il solo settore privato, per il settore pubblicosi fermerà il 10 novembre, data in cui si terrà lo sciopero generale dell’Usb, Confederazione Cobas e Cib Unicobas.
Oggi è stato anche il primo dei tre giorni proclamati dai sindacati confederali della logistica. «Adesioni che vanno oltre l’80 per cento», riferisce la Filt Cgil in merito allo sciopero nell’autotrasporto e che proseguirà lunedì 30 ed martedì 31 ottobre nella logistica e nella spedizioni delle merci.
I pochi disagi creati a Roma e Milano ha riportato all’attacco contro il diritto di sciopero Maurizio Sacconi. «La legge di bilancio potrebbe ospitare la elementare ma fondamentale norma, richiesta anche dalla Commissione di Garanzia, volta ad obbligare la comunicazione anticipata di adesione allo sciopero da parte del singolo lavoratore». Il colpo definitivo al diritto di sciopero.