Sono iniziate le riunificazioni delle famiglie dei migranti separate al confine tra Stati uniti e Messico. Ma il processo di ricongiungimento sembra essere molto più complicato di quello di separazione.

Stando a quanto avevano dichiarato già nei giorni scorsi diversi funzionari governativi addetti a questo compito, non sembrava probabile che si riuscissero a rispettare le scadenze imposte dal tribunale federale di San Diego, in California. Secondo la corte i bambini sotto i 5 anni sarebbero dovuti tornare con i genitori entro il 10 luglio e i minori dai 5 anni in su entro 30 giorni, vale a dire entro la fine di questo mese.

E così è stato: solo un piccolo numero di bambini è riuscito a tornare dai genitori. Dal canto suo il presidente Trump aveva avvertito che non sarebbe stato possibile operare tutti i ricongiungimenti previsti, ma solo 38 di questi, a causa di «problemi logistici».

La dichiarazione di Trump ha sbigottito e fatto infuriare il giudice californiano Sabraw che ha emesso la sentenza di ricongiungimento e in una dichiarazione pubblica ha evidenziato la natura inderogabile del termine fissato, affermando: «Tale termine non è assolutamente un’enunciazione programmatica».

L’American Civil Liberties Union (Aclu), che si occupa di difendere i diritti civili, ha accusato il governo americano di perdere tempo in un processo «insensato». «Questi bimbi hanno già sofferto abbastanza – ha detto al Guardian l’avvocato Lee Gelernt – e ogni giorno in più che passa aggiunge soltanto altro dolore».

I funzionari dell’amministrazione Trump intanto hanno dichiarato di aver smesso di arrestare gli adulti migranti che entrano negli Stati uniti insieme ai figli: «I genitori con figli di età inferiore ai 5 anni si stanno già ricongiungendo ai bambini, verranno poi rilasciati ed entreranno in un programma di detenzione alternativo», ha detto ai giornalisti Matthew Albence, direttore esecutivo dell’Immigration and Customs Enforcement.

Ciò a cui si riferisce Albence sono dei braccialetti elettronici messi alla caviglia che i migranti dovranno indossare prima di essere liberati: si parla di centinaia di famiglie che verranno rilasciate, tornando in pratica all’approccio dell’amministrazione Obama chiamato catch and release, cattura e rilascia, che Trump vedeva come fumo negli occhi e che aveva promesso di eliminare.

Al momento i pochi ricongiungimenti si sono svolti con prassi caotiche: i genitori sono stati avvertiti che i tempi di ciò che viene definito «ritiro e consegna» dei figli possono cambiare durante l’arco del giorno, avendo a che fare con la burocrazia e con bambini piccoli spesso talmente traumatizzati da non riconoscere i propri genitori.

Sembra ovvio a tutti che i tempi saranno lunghi: l’agenzia federale che sovrintende all’assistenza dei bambini migranti, il Dipartimento della salute e dei servizi umani, martedì mattina quando sono cominciati i ricongiungimenti, stavano ancora conducendo i controlli sui genitori.