Sono d’accordo con molte delle cose che Alberto Asor Rosa ha scritto per il manifesto del 21 maggio. Ma non con tutte.

Mi sembra che anche lui subisca il clima che la mediocrazia ha creato attorno alle elezioni per il parlamento europeo. Per la grande informazione questo evento politico ha come suo centro l’Italia, non l’Europa; sul palcoscenico ci sono solo due attori: Renzi e Grillo. Anche Asor Rosa mi sembra accettare questa impostazione. E allora – mi sembra che affermi Asor Rosa – se si vuole combattere il comico demagogo non c’è che appoggiare il Pd di Renzi, e se si vuole combattere Renzi e il renzismo non c’è che da allearsi con Grillo.

Se la mia sintesi non è troppo infedele e se questo fosse il succo dell’articolo di Asor Rosa allora bisognerebbe esaminare un po’ più a fondo sia Grillo e il suo movimento sia Renzi e il Pd. Se si approfondisse l’analisi forse si giungerebbe a condividere le parole di Barbara Spinelli, su cui Asor Rosa invece ironizza, deprecandole. Per guardare alle cose così come stanno alcune distinzioni sono essenziali. Io, ad esempio, penso che occorra distinguere tra la figura di Grillo, che anche a me fa paura, e le persone che oggi lo seguono. Per molte di loro ho personalmente lo stesso rispetto e la stessa condivisioni che ho per molti degli attuali militanti del partito oggi guidato (comandato) dall’asfaltatore Renzi.

Mi considero anch’io, come Asor Rosa, un “rosso-verde”. Ma nel Pd renziano di “rosso” ne vedo solo qualche pallido residuo, e invece del “verde” vedo il grigio-nero del cemento e dell’asfalto. Nel movimento di Grillo, se mi turba l’ombra del nero, non perderei ,né perdo, l’occasione di collaborare con quanto di “verde” (e non è poco) vi abita.

Poiché poi preferisco discutere di Parlamenti e non di duci e ducetti, non escludo affatto di collaborare (se per caso dovessi essere eletto nel Parlamento europeo) con i grillini che vi fossero eletti, come con i piddini (si dice così?) che vi arriveranno. Come con chiunque altro eletto che dimostrerà di voler difendere l’ambiente, il lavoro e (non dimentichiamolo) la democrazia minacciata, mi sembra, dall’una parte e dall’altra del teatrino.

*candidato Lista Tsipras