Alberto Asor Rosa, a proposito delle elezioni europee, ha “simpatizzato” con la “massa” di coloro che non hanno ancora scelto, e forse non sceglieranno, così elevata da sfiorare la maggioranza assoluta, con un articolo che non esitiamo a definire volutamente ostile. Vogliamo provare a rispondere a lui e, soprattutto, ad interloquire con quella massa, a partire da ciò che abbiamo provato a fare con la lista L’Altra Europa con Tsipras. E cioè ricostruire una “connessione sentimentale” la cui mancanza è ciò che determina lo stato attuale delle cose. Questa ricerca di connessione sentimentale l’abbiamo proposta ai lettori della piazza gremita di Bologna, con il testo dell’intervento di Barbara Spinelli, strumentalmente richiamato nell’articolo.

Vorremmo porre, con animo benevolo, ad Alberto Asor Rosa le domande che Alexis Tsipras ha posto alla piazza:

«Questa è l’Europa che vogliamo? Questa politica e questi politici noi confermeremo con il nostro voto domenica? Diremo sì all’Europa di Machiavelli? O diremo sì all’Europa dell’Illuminismo e di Gramsci? Diremo sì ad un’Europa già lontana dai Cittadini dai valori dei suoi principi fondanti e dalla partecipazione? O con il nostro voto per “L’altra Europa” diremo sì all’Europa dei suoi Fondatori, all’Europa della Democrazia, della coesione, della solidarietà e della politica di eguaglianza dei suoi Paesi?».

(Responsabile della lista L’Altra Europa con Tsipras)